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giovedì 28 Marzo 2024,

Alessandro Rossi confermato vice presidente di Assitej Italia

Attore e direttore artistico di RossoTeatro, cura da molti anni in provincia progetti di teatro legati all’infanzia e alla gioventù come il «Belluno Kids Festival», a Ponte nelle Alpi «A Teatro con Mamma e Papà» e ad Auronzo con la stagione «Scuole a Teatro!».

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Alessandro Rossi, attore e direttore artistico di RossoTeatro che cura da molti anni in provincia progetti di teatro legati all’infanzia e alla gioventù come il «Belluno Kids Festival», a Ponte nelle Alpi «A Teatro con Mamma e Papà» e ad Auronzo con la stagione «Scuole a Teatro!», è stato confermato mercoledì scorso vice presidente di Assitej Italia, Associazione nazionale del teatro per l’infanzia e la gioventù.

Rossi era già stato eletto nel comitato esecutivo nel 2017 e l’assemblea dei soci dell’Associazione, che comprende 99 soci tra compagnie nazionali e professionisti che si occupano di teatro per le nuove generazioni, lo ha confermato di nuovo tra i 9 membri del Comitato esecutivo per il triennio 2020/2023.

«Si tratta di una grande soddisfazione», ha detto Rossi, «dopo anni di impegno professionale nel settore del teatro ragazzi, che mi appassiona molto e in cui lavoro dal 2005, sia come attore che come regista e organizzatore/direttore artistico. Assitej è un circuito dinamico, attivo e molto aggiornato sulle nuove tendenze artistiche dedicate alle nuove generazioni e per me è un onore essere stato confermato vicepresidente di un’Associazione così importante e riconosciuta per la nostra cultura».

«Di sicuro», ha aggiunto, «questa emergenza sociale e culturale ci riconsegnerà un mondo che non conosciamo e il lavoro che Assitej Italia e i suoi soci, gli artisti e gli operatori culturali potranno fare sarà quello di ricostruire le comunità attraverso un delicato processo di riavvicinamento e cucitura del rapporto con il proprio pubblico, quello dei bambini. Sono proprio loro i dimenticati di questa emergenza, bambini che si troveranno a dover affrontare un trauma profondo costellato di buchi relazionali, psicologici e cognitivi. In questo la cultura delle relazioni, che solo il teatro può costruire, potrà essere di grande aiuto e supporto».

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