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giovedì 28 Marzo 2024,

Belluno Alpina: «Non dimentichiamo i piani di sviluppo per comprensorio Quantin-Nevegal-Ronce-Valmorel»

Il sodalizio hiede a tutti gli enti coinvolti di mettersi al lavoro per organizzare la ripartenza e concretizzare le proposte discusse nei mesi scorsi (foto scattate nel 2019).

L’emergenza per l’epidemia Coronavirus non deve far dimenticare i piani di sviluppo legati al comprensorio Quantin-Nevegal-Ronce-Valmorel: ne è convinta l’associazione Belluno Alpina, che chiede a tutti gli enti coinvolti di mettersi al lavoro per organizzare la ripartenza e concretizzare le proposte discusse nei mesi scorsi. «Siamo in un duro periodo di crisi, ma questo non deve farci dimenticare che ci sarà un dopo, e dovremo farci trovare preparati», spiega il presidente Gimmy Dal Farra. «Dobbiamo concretizzare quanto discusso con tutti gli enti e le istituzioni negli ultimi confronti: con le nuove tecnologie, abbiamo visto che è possibile eliminare le distanze fisiche e continuare a lavorare».

L’associazione guarda con interesse a quello che si sta già facendo nel comprensorio: «Progettazioni di sentieri e percorsi, tabellazioni e cartine stanno andando avanti grazie alle associazioni, coordinate dagli assessori comunali Bogo, Giannone e Perale, e bisogna accelerare sull’info point, che ha avuto un’esperienza molto positiva la scorsa estate e che deve ripartire, con l’aiuto della Dmo e del Consorzio Dolomiti Pralpi».
Belluno Alpina ribadisce anche le prirità per l’area. «Crediamo nell’urgenza di tre principali interventi mirati che diano subito un segnale di svolta: c’è il lago, con funzione turistica e di protezione civile e antincendio, per il quale attendiamo un progetto dal Comune», continua Dal Farra. «Poi ci sono due strade, indispensabili anche per il ripristino dei boschi post Vaia: quella di collegamento tra Nevegal e Ronce, e il completamento del tratto silvopastorale tra Nevegal, Ronce e Valmorel, che inizialmente sarà utile per gli interventi di rimozione dei circa 15000 mc di alberi a terra che altrimenti rischiano di incentivare la diffusione del bostrico, e che poi potrà diventare tracciato ippico e per mountain bike e, perchè no, anche per il transito di un trenino turistico».

«Conferme, queste ultime, che aspettiamo dalla Regione, che potrebbe contribuire economicamente anche alla realizzazione del lago», continua Dal Farra, che sottolinea come «sia sempre più urgente la costituzione di un consorzio forestale pubblico-privato, viste le difficoltà per l’Unione Montana a seguire tutte le emergenze del territorio, dal post Vaia agli interventi ordinari: agricoltori e hobbisti hanno bisogno di supporto per la pulizia di prati e boschi, così come la latteria turnaria di Valmorel».

Belluno Alpina chiede agli enti già interessati un segnale: «Chiediamo che Comune, Unione Montana, Provincia, Regione, Stato, inizino a concretizzare gli investimenti necessari al progetto Ronce 2020; il Comune, con l’assessore Giannone, sta coordinando il tavolo antispopolamento, indicando con lungimiranza anche un tecnico comunale come riferimento per il progetto. Chiediamo azioni concrete anche a tutti gli altri enti per sviluppare questa idea di crescita del territorio, di prospettiva di posti di lavoro, di coesione sociale».

«In un momento storico cosi importante, con una stagione invernale molto negativa a cui è seguito questo lungo periodo di malattia», conclude Dal Farra, «gli annunci di chiusure di attività si moltiplicano e le partite Iva hanno bisogno di prospettive: gli enti devono supportarci e garantire tutte le azioni e gli investimenti necessari per realizzare queste idee, nate dal confronto con loro e con le altre realtà dell’arco prealpino. Non c’è altro tempo da perdere».

E il Giro d’Italia? Per vedere la corsa rosa passare nella nostra provincia bisognerà aspettare ancora un po’ e il 2021 potrebbe essere l’anno buono. «Anche la candidatura al passaggio del Giro d’Italia rientra nel più ampio progetto “Ronce 2020”, lanciato da Belluno Alpina con l’obiettivo di contrastare l’abbandono delle ‘‘terre alte’’ del comune capoluogo, nello specifico le Ronce, Tassei, Piandelmonte e Medil», mette in evidenza Dal Farra. «La soluzione più interessante è rappresentata dalla due giorni», spiega Gimmy Dal Farra di Belluno Alpina. «L’ideale sarebbe l’arrivo di tappa in Nevegàl, passando per Limana, Navenze, Valmorel, Tassei, Ronce. Il secondo giorno, cronoscalata Farra-Col Indes, passando per Chies».

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