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venerdì 29 Marzo 2024,

Da Confindustria appello a fare grande attenzione alla sicurezza

La presidente Lorraine Berton (nella foto): «Abbiamo davanti settimane cruciali. Tornare indietro sarebbe letale».

Un forte appello alla sicurezza condivisa quello partito da Confindustria Belluno Dolomiti con una lettera aperta firmata dalla presidente Lorraine Berton ai colleghi imprenditori. «Siamo nella fase 2 e dobbiamo fare tutto il possibile per non tornare indietro. Sarebbe letale tornare a richiudere», il messaggio di Berton, che solidarizza poi con quelle realtà ancora chiuse e rimprovera al Governo eccessiva «incertezza» nei tempi e nella gestione del nuovo corso dell’emergenza.

«L’avvio della “Fase 2” non significa che l’emergenza sanitaria sia finita e che si possa tornare ad una nuova normalità», scrive Berton agli associati. «Gli esperti ci ripetono quotidianamente che, proprio in questo momento, è vietato sbagliare, perché un incremento dei casi porterebbe a nuove chiusure, sia pure localizzate. È uno scenario che dobbiamo evitare, perché provocherebbe ulteriori colpi a un sistema economico e industriale già messo a dura prova». Da qui l’invito della presidente ai colleghi e a tutti i collaboratori nelle fabbriche a «non abbassare la guardia» e a «continuare ad assumere tutti quei comportamenti utili ad evitare nuovi contagi: distanziamento sociale, uso della mascherina e dei guanti, igiene personale».

Il futuro, questo il senso delle parole di Berton, è tutto da scrivere e dipenderà dalla responsabilità di ciascuno: «Abbiamo davanti giorni, settimane e mesi che saranno comunque complicati, con una crisi economica senza precedenti. Il riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria sarebbe letale. È perciò necessario essere consapevoli dei pericoli che corriamo ed agire di conseguenza, con quel senso civico che abbiamo dimostrato fino ad ora».

Berton ricorda come l’attenzione delle aziende sia stata massima e come tutti gli sforzi siano stati indirizzati all’attuazione del protocollo sottoscritto a livello nazionale dalle parti sociali il 24 aprile scorso. «Tutti noi abbiamo a cuore la salute dei nostri dipendenti e delle loro famiglie. È perciò inaccettabile che qualcuno, solo per un po’ di visibilità, alimenti sospetti e paure».

Se l’industria, in questi mesi durissimi, ha dovuto fare i conti con i codici Ateco, le autocertificazioni, le procedure presso le Prefetture, c’è un mondo di piccoli commercianti, negozi, partite Iva che ancora non può ripartire. «A loro va tutta la mia solidarietà. Sono preoccupata anche per la tenuta economica e sociale delle nostre comunità». Berton, in particolare, guarda al turismo, alle prese con una stagione invernale finita in anticipo e una estiva ancora da decifrare: «Gli operatori si stanno organizzando per favorire la riapertura, garantendo condizioni di massima sicurezza, sia per gli utenti che per il personale. L’incertezza, purtroppo, non favorisce la necessaria programmazione: anche di questo il Governo dovrà assumersi tutte le sue evidenti e gravi responsabilità».

Non manca però un messaggio di fiducia. «Insieme ce la faremo, anche stavolta», la conclusione della lettera agli imprenditori bellunesi in questo complicato inizio di fase 2.

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