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venerdì 26 Aprile 2024,

Belluno Alpina: «Cura del territorio come biglietto da visita»

I volontari dell’associazione hanno posizionato a Piandelmonte, a inizio paese, una scritta di benvenuto. E continuano a lavorare alla promozione del territorio.

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Dopo Ciroc e Tassei, ora tocca a Piandelmonte. I volontari dell’associazione Belluno Alpina hanno posizionato a inizio paese una scritta di benvenuto che è già diventata un’attrazione, con i primi selfie scattati con l’enorme insegna alle spalle. «Si è trattato, ancora una volta, di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto tutti i nostri volontari», commenta Rodolfo De Min, vicepresidente di Belluno Alpina e giovane residente di Piandelmonte, dove ha da poco ristrutturato un’abitazione dove vive con la compagna Lisa e il loro bimbo di tre anni. «È stata un’operazione lunga che ha richiesto varie fasi: la forma della scritta su cassa, il rivestimento in sassi autoctoni, infine la posa in forma provvisoria e estraibile. La scritta viene poi illuminata di notte a spese di Belluno Alpina da un lampione a led, che si ricarica tramite un pannello solare. Stiamo lavorando al meglio per trasformare il nostro comprensorio e renderlo pronto per accogliere gli eventi che ci attendono nei prossimi anni».

L’iniziativa è soltanto una tra le tante portate avanti da Belluno Alpina per la promozione del comprensorio Quantin-Nevegal-Ronce-Valmorel. «Presto proseguiremo con la posa delle scritte delle località a Ronce e a Valdart, ma continuiamo a chiedere agli enti preposti opere concrete come percorsi o parchi giochi naturalistici», continua De Min. «Il nostro territorio è il luogo ideale per ospitare il turismo di quest’estate, che sarà contrassegnato dal distanziamento tra le persone, ma dobbiamo avere percorsi da offrire e strutture per l’ospitalità pronte. Noi crediamo nel nostro progetto, e confidiamo facciano lo stesso anche gli enti locali, a partire dall’Unione Montana che ha un ruolo operativo importante nella progettazione e manutenzione del territorio, e dalla Regione Veneto con la quale sarà fondamentale continuare a sviluppare linee guida comuni, per le quali contiamo sul supporto dell’assessore bellunese Bottacin. Anche per questo è fondamentale la costituzione di un consorzio forestale che possa occuparsi tutto l’anno delle Prealpi, condizione fondamentale per cambiare le sorti dei territori sopra i 600 metri di quota».

L’obiettivo di Belluno Alpina è trasformare il territorio in un biglietto da visita: in questo senso va ad esempio anche l’intervento di recupero naturalistico straordinario di spazi aperti montani e degradati affidato dal Comune di Belluno all’Unione Montana Belluno Ponte in località Le Buse-Ronce all’interno delle misure del Piano di Sviluppo Rurale. «Il nostro scopo è far conoscere e crescere il nostro territorio, e le migliorie e la cura sono la base fondamentale anche per l’organizzazione di grandi eventi che possano rendere noto il nostro comprensorio in Italia e non solo», continua il rappresentante di Belluno Alpina.

Già, perché il chiodo dei grandi eventi, come il Giro d’Italia, è sempre fisso nelle menti di Belluno Alpina. «Il 2021 è una data possibile per il Giro: siamo riusciti a unire sei comuni nell’intento, con l’obbiettivo di valorizzare l’intero arco prealpino: Belluno, Limana, Ponte nelle Alpi, Alpago, Tambre e Chies d’Alpago», mette in risalto Gimmy Dal Farra, presidente di Belluno Alpina. «La collaborazione con i sei enti, che non si limita solo al progetto Giro, nasce da lontano, ormai quasi due anni fa, con le riunioni e gli incontri pubblici organizzati sul nostro territorio».

Pronti a lavorare anche per la progettazione di una settimana rosa, ma servono investimenti: «Sul percorso sono necessari interventi. Bisogna partire subito con le manutenzioni, magari sfruttando gli introiti della vendita degli schianti di Vaia: chiediamo quindi che vengano appaltati i lavori per allargare la curva a Campagol di Piandelmonte, e che i 120 mila euro introitati dalla vendita del legname vengano utilizzati per realizzare ulteriori piazzole di scambio lungo la strada», conclude Dal Farra.

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