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giovedì 18 Aprile 2024,

Prima riunione del CdA della «Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I»

I partecipanti alla prima riunione del Cda della «Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I»: da sinistra Alfonso Cauteruccio, mons. Andrea Celli, Stefania Falasca, il cardinale Pietro Parolin, il cardinale Beniamino Stella, don Davide Fiocco, Lina Petri.

Si è svolta oggi in Vaticano, nella Sala dei trattati in Segreteria di Stato, la prima riunione del Consiglio di amministrazione della «Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I» eretta da papa Francesco lo scorso 17 febbraio e presieduta dal segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. Tra i membri del Consiglio di amministrazione, oltre alla vicepresidente Stefania Falasca, vicepostulatrice e coautrice della “Positio”, ci sono anche Lina Petri, figlia di Antonia Luciani e nipote del Papa, e poi monsignor Andrea Celli, parroco a Roma e Alfonso Cauteruccio, addetto alla segreteria del Sinodo dei vescovi. Ma nel CdA è presente anche una rappresentanza veneta costituita oltre che dal presidente, vicentino di nascita, dal cardinale Beniamino Stella, vittoriese e postulatore della causa di canonizzazione, e da don Davide Fiocco, che per conto della diocesi di Belluno-Feltre ha collaborato alla stesura della “Positio”, cioè del dossier di 3.600 pagine che ha chiuso la fase romana del processo canonico sulle virtù eroiche di papa Luciani: dopo l’approvazione di quel dossier da parte della Congregazione per le cause dei santi, l’8 novembre 2017 papa Francesco ha promulgato il decreto sulla venerabilità di papa Luciani.

Ora, tramite la «Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I» la Santa Sede vuole che siano approfonditi e divulgati la figura, il pensiero e gli insegnamenti di papa Luciani che ha lasciato un’eredità teologica e culturale che va ripresa, studiata e divulgata. La sua «importanza è inversamente proporzionale alla durata del suo brevissimo pontificato», ha scritto recentemente il cardinale Parolin che ha evidenziato anche quanto il magistero di Giovanni Paolo I sia attuale avendo come tratti salienti concetti come prossimità, umiltà, semplicità, misericordia di Dio, amore del prossimo e solidarietà. Inoltre la feconda esperienza di padre conciliare ha portato il vescovo Luciani a sottolineare nella vita della Chiesa «una rinnovata missionarietà, la collegialità episcopale, il servizio nella povertà ecclesiale, la ricerca dell’unità dei cristiani, il dialogo interreligioso, il dialogo con la contemporaneità e il dialogo internazionale, condotto con perseveranza e determinazione, in favore della giustizia e della pace».

La Fondazione ha il compito di favorire a livello internazionale l’approfondimento sull’opera di Luciani, promuovendo convegni, istituendo borse di studio, curando l’attività editoriale. Al fianco del CdA è previsto anche un Comitato scientifico con il coinvolgimento di personalità «di comprovata competenza ed esperienza».

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