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giovedì 25 Aprile 2024,

Recalchi realizza un documentario sul coronavirus

Si intitolerà «Due metri» o in inglese «6 feet», sarà distribuito a livello internazionale.

Si intitolerà «Due metri» o in inglese «6 feet» il documentario prodotto da Ikona Film e diretto dal bellunese Marco Recalchi che racconta come il mondo è cambiato in questi ultimi mesi. Un docu-film che, in modo veritiero e drammatico, porta sullo schermo una società nuova, fatta di distanze e di paure. Un mondo fatto di esseri umani chiusi nelle loro abitazioni mentre fuori la natura si riprende ciò che è suo.

Il film è costituito da tre parti: una di fiction, una documentaristica che segue quattro storie differenti e una descrittiva in cui emerge il vuoto delle città. Solamente alcune scene sono state filmate dagli stessi interpreti grazie a videocamere fornite dalla produzione. Una sorta di self-tape che poi verranno migliorati in fase di post produzione.

Il film verrà distribuito a livello internazionale grazie alla collaborazione tra Ikona Film che ha sede in Italia e la The Old Film Farm Ltd di Londra. Il film durerà circa 60 minuti e farà fare un viaggio all’interno di 4 differenti storie: un’anziana che vive sola e ancor più isolata, una famiglia con tre figli che devono studiare da casa e inventarsi come trascorrere le lunghe giornate, una ragazza che ha perso il lavoro e un giovane youtuber; il tutto contornato dalla vita all’interno di un supermercato.

Il documentario ha visto l’appoggio di Unicomm che ha collaborato autorizzando e supportando le riprese presso il Famila del Pasquer, a Feltre. Molte persone, infatti, nei giorni scorsi hanno visto la troupe impegnata a carpire istanti di un momento storico molto difficile: «Un giorno ero al supermercato e ho pensato che tutto quello che stava accendo doveva essere documentato», racconta il regista Recalchi. «Ho contattato alcuni collaboratori, il Comune di Feltre, la Stazione dei Carabinieri e anche il comune di Pedavena, Unicomm proprietaria del marchio Famila per poter avviare rapidamente la produzione. Abbiamo catturato molti istanti che, uniti anche ad altro materiale raccolto in differenti località del mondo da nostri collaboratori, diverrà un film. La post produzione sarà molto impegnativa e richiederà due mesi. Il budget complessivo è molto basso perché si tratta di una produzione improvvisata. Non supererà i 40.000 euro. Stiamo cercando ora degli sponsor», conclude Recalchi, «che vogliano supportare questo progetto. Il film parla dell’emergenza sociale e di come il mondo è cambiato; non facciamo nessun riferimento ad elementi sanitari o relativi al virus in quanto tale».

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