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venerdì 29 Marzo 2024,

Covid-19, volontari della Protezione civile in prima linea: «Momenti di paura, ma non ci siamo tirati indietro»

Tre mesi difficili, sotto ogni profilo, ma con la ferma volontà di esserci e aiutare. Il bilancio dell’attività portata avanti dall’inizio dell’emergenza Covid-19 è stato fatto oggi, mercoledì 3 giugno, nella sede di Belluno dell’Ana.

Dal 24 febbraio a oggi: cento giorni in prima linea, con 1.900 turni negli ospedali e un totale di 3.900 giornate uomo a supporto dei Comuni, dei Coc, di tutta la cittadinanza. I volontari del nucleo di Protezione civile della sezione di Belluno non si sono risparmiati. Tre mesi difficili, sotto ogni profilo, ma con la ferma volontà di esserci e aiutare. Il bilancio dell’attività portata avanti dall’inizio dell’emergenza Covid-19 è stato fatto oggi, mercoledì 3 giugno, nella sede di Belluno dell’Ana, alla presenza del presidente degli alpini Angelo Dal Borgo, del coordinatore sezionale della Protezione civile Ivo Gasperin, del vice presidente vicario Lino De Pra e anche dell’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin.

«L’attivazione, da parte della Regione del Veneto, è partita il 24 febbraio», ha precisato Gasperin. «L’emergenza è stata e continua a essere piena di insidie sconosciute. Non nascondiamo che la nostra attività è iniziata anche con ansia e paura. I timori che raccoglievamo via via dai cittadini sono diventati poi anche i nostri. Chiedere ai volontari di scendere in campo in una situazione mai vista prima e convincere le famiglie che tutto si sarebbe svolto in sicurezza non è stato facile. ,E nonostante tutte le misure di prevenzione, la paura è rimasta sempre. I volontari non si sono comunque tirati indietro e a tutti loro va un caloroso ringraziamento».

Gasperin ha poi ripercorso le attività di questi tre mesi: dall’allestimento delle tende attrezzate all’esterno degli ospedali di Belluno, Feltre e Agordo, oltre che al carcere di Baldenich, allo smistamento e alla distribuzione delle mascherine alla cittadinanza. «Un impegno andato avanti per 100 giorni», ha aggiunto, «con 20 volontari per ogni giornata solo considerando i presidi all’ospedale San Martino. E non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando dell’attività della sezione di Belluno. I numeri sono molto più alti se consideriamo tutti gli altri gruppi comunali che, al pari di quello del capoluogo, non si sono risparmiati e con cui abbiamo collaborato».

«Sin dal primo giorno di emergenza ci è stato chiesto di metterci a disposizione dell’ospedale di Belluno, presidiando l’ingresso e il triage», ha detto ancora Gasperin. «Con turni giornalieri siamo stati presenti davanti a gli accessi e, con il Dipartimento di prevenzione, abbiamo garantito il nostro supporto per le telefonate quotidiane fatte alle persone in isolamento domiciliare». Da non tralasciare la presenza al Posto medico avanzato per l’area Covid e il grandissimo lavoro di assistenza alla popolazione. «I Comni ci hanno coinvolto nelle operazioni di smistamento e poi di consegna, casa per casa, delle mascherine», ha ricordato il coordinatore sezionale della Protezione civile, «portate anche nelle residente assistite per gli anziani. Si è dato poi fondo alla disponibiltà dei nostri volontari anche per la sanificazione delle aree critiche, per la supervisione dei mercati e nelle aree religiose».

Un impegno che continua tutt’oggi e che ha varcato anche i confini provinciali: non si contano i viaggi tra i magazzini di Padova e Campiglia per l’approvvigiornamento di dpi e i volontari bellunesi sono scesi in campo anche per l’ospedale da campo di Schiavonia, per quello di Bergamo e all’aeroporto di Orio al Serio. Tornando sul territorio, è stata ricordata l’impegnativa attività nell’ex magazzino provinciale alla Cal di Limana, che da maggio la Provincia ha dato in gestione all’Ana Belluno. Il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi, non potendo essere di persona alla conferenza stampa, ha inviato un messaggio di ringraziamento, ricordando che i volontari sono stati operati h24 a favore della comunità.

«Sono stati mesi difficili, un’esperienza intensa che ha lasciato il segno, specie dal punto di vista umano», hanno fatto presente Gasperin e Dal Borgo, «ma rimane la soddisfazione grande di aver collaborato con tutti gli enti – Regione, Provincia, Comuni – e di aver aiutato chi era in difficoltà. Ogni volontariato ha fatto quello che era nelle sue possibiltà e abbiamo tutelato i nostri componenti più anziani».

«In questi tre mesi sono stati fatti tanti ringraziamenti a quelle che definisco “truppe d’assalto”, ossia a tutto il personale sanitario, ma non dobbiamo dimenticare anche chi è stato un passo indietro, vale a dire i numerosissimi volontari non abituati ad affrontare emergenze come quelle causate da una pandemia», ha evidenziato Bottacin. «Gli uomini e le donne della Protezione civile hanno dato un contributo forte e importante. In Veneto hanno garantito la consegna di circa 50 milioni di mascherine. In tre mesi si sono raggiunge 125 mila giornate uomo, che corrispondono a un milione di ore di impegno. Tradotto in euro, si arriva a 27 milioni». «Nel territorio regionale sono 498 le organizzazioni di Protezione civile, una di queste è quella dell’Ana, che ha dato un apporto determinante», ha aggiunto Bottacin, «garantendo 25.605 giornate uomo, di cui 8 mila solo in provincia di Belluno».

L’assessore regionale ha annunciato che i volontari della Protezione civile saranno impegnati nei prossimi giorni nello smontaggio delle tende all’esterno degli ospedali. «Tende che saranno comunque tenute pronte per essere reinstallate in caso di necessità», ha precisato, «e che potranno essere utilizzate anche in emergenze diverse da quella sanitaria». Martina Reolon

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