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sabato 20 Aprile 2024,

Grandine, danni molto gravi ai vigneti e al mais

Nelle zone di Villabruna, Cesiomaggiore e Vignui danni ai vigneti che vanno dal 30 al 70 per cento. A Sedico e Santa Giustina piante di mais falcidiate da dieci minuti di tempesta di ghiaccio.

Decine di ettari di vigneti e mais nel Bellunese sono stati devastati dalla grandine, che ha colpito ieri pomeriggio le coltivazioni della Valbelluna e del Feltrino. Per quanto riguarda i vigneti colpite soprattutto le zone di Villabruna, Cesiomaggiore e Vignui, con danni che vanno dal 30 al 70 per cento. Meglio è andata nelle zone da Feltre a Fonzaso, dove sorge tutta la viticoltura storica, che sono state risparmiate dal fortunale. Gravi danni ai seminativi a Sedico e Santa Giustina, con le piante di mais falcidiate da dieci minuti di tempesta di ghiaccio.

«La vendemmia è già fatta», commenta amareggiato Marco De Bacco, della sezione viticoltori di Confagricoltura Belluno, che su 10 ettari di vigneti registra perdite su 1 ettaro e mezzo coltivato a Chardonnay, Pinot Nero e Solaris. «Da Villabruna a Vignui ho danni che vanno dal 30 al 70 per cento. E sono anche fortunato, perché alcuni miei vicini hanno perso addirittura il 100 per cento. Quei dieci minuti di ghiaccio puro caduti dal cielo hanno compiuto un disastro, colpendo cime, tralci e grappoli. Nel Bellunese siamo nella fase più delicata, che è quella della fioritura, e perciò abbiamo un danno notevole sia sulla produzione, perché i grappoli sulle parti colpite non si svilupperanno più, sia sulla qualità, perché la pianta che ha preso la grandine non avrà più la forza di prima. È un’annata da dimenticare il 2020. Prima l’emergenza Covid, che ha danneggiato fortemente chi, come noi, vende solo al settore Horeca. Adesso dobbiamo pure contare i danni della perdita di produzione. Sinceramente non ci voleva, anche se la grandine, purtroppo, è un evento calamitoso che nel Bellunese colpisce spesso».

Danni anche al mais tra Sedico e Santa Giustina. Questa la testimonianza di Giuseppe Varotto: «A Sedico una ventina di ettari sono stati tempestati di brutto, mentre 14 ettari sono stati colpiti a Santa Giustina. Sulle piante più grandi non ci sono più foglie: è rimasta solo la stecchetta che spunta dal terreno. Una grandinata di questa forza io non l’ho mai vista in vita mia: una forza come quando viene sparata una fucilata a pallini. Bisognerà vedere se nei prossimi giorni le piante si riprenderanno: forse le più piccole si salveranno, ma per quelle più grandi temo non ci sia più nulla da fare. Andare a riseminare non ha senso, la stagione è troppo avanti. È davvero un’annata no. Eravamo partiti bene in primavera, poi si è girata: prima i corvi mi hanno fatto fuori 5 ettari di mais a Limana, poi i cinghiali mi hanno divorato 20 ettari di mais tra Sedico e Santa Giustina. E adesso il flagello finale della grandine. Ma tutta la mia famiglia è stata colpita: mio fratello, a Sedico, titolare, della Finblok, ha la falegnameria sott’acqua e danni per decine di migliaia di euro».

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