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venerdì 26 Aprile 2024,

Dolomiti Bus, riprendono i collegamenti per i lavoratori di Sedico e Agordo

Dario Scopel: «Dolomitibus registra incassi attorno ai 40mila euro mensili, contro i 600mila circa del periodo pre-Covid».

Sono attivi da ieri i collegamenti per i lavoratori delle zone industriali di Sedico e Agordo. Con qualche modifica ai quadri orari, per consentire così un’estensione dell’offerta di trasporto pubblico anche ai turnisti part-time. Lo ha disposto la Provincia, insieme a Dolomitibus, dando seguito a quanto già disposto qualche settimana fa. Il 12 maggio infatti l’amministrazione provinciale aveva autorizzato Dolomitibus a riattivare le linee extraurbane di collegamento con le grandi aziende manifatturiere, salvo poi dover posticipare, in attesa che Luxottica individuasse le modalità operative di accoglienza dei dipendenti che accedevano allo stabilimento con i mezzi pubblici.

«Adesso finalmente il servizio può riprendere», commenta il consigliere provinciale delegato alla mobilità, Dario Scopel. «Tra l’altro, per rispondere al meglio alle esigenze dei lavoratori, anche a turno part-time, sono state apportate alcune lievi modifiche all’orario in alcune corse, in modo da garantire le coincidenze. È un ulteriore passo avanti verso la ripresa del servizio normale, ma servirà ancora un po’ di pazienza».

Il blocco da lockdown e le ordinanze relative alla limitazione del servizio di trasporto pubblico locale hanno messo in ginocchio l’intero sistema. Con conseguenze disastrose per le aziende. «Il crollo degli introiti, derivante soprattutto dalla chiusura delle scuole e dalla riduzione drastica dei pendolari lavoratori sta causando un problema di liquidità che avrà inevitabili ripercussioni», continua il consigliere Scopel, «basti pensare che Dolomitibus registra incassi attorno ai 40mila euro mensili in questo periodo, contro i 600mila circa del periodo pre-Covid. Noi spingiamo per la riattivazione dei servizi, soprattutto per le zone più periferiche, dove il trasporto pubblico rappresenta uno strumento fondamentale. Ma dobbiamo spingere anche perché il Governo stanzi risorse straordinarie, superiori a quelle previste finora».

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