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venerdì 26 Aprile 2024,

Giovedì 11, coronavirus Belluno, l’ultimo grafico dei ricoveri: zero

La "montagna" dei ricoveri è definitiva: raggiunto lo zero.

Riguardando indietro, fa impressione. Ma è tempo di buone notizie, tempo di guardare avanti: il grafico dei ricoverati per coronavirus finalmente segna zero, nessuna persona positiva al tampone e malata di Covid-19 è più degente negli ospedali bellunesi, adesso si apre davvero un capitolo nuovo. La conferma si trova nelle tabelle ufficiali di Azienda Zero di stamattina, giovedì 11 giugno, fornite ai giornalisti dall’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin.

Da tre mesi L’Amico del Popolo mette a confronto i dati mattutini di Azienda Zero, li traduce in grafico ogni giorno, rende visibile l’andamento di una curva che si è impennata rapidamente appena dopo che scattò il ”lockdown”. Il lungo periodo di “clausura” a cui tutti ci siamo sottoposti è iniziato il 10 marzo (allora c’erano soltanto 9 persone ricoverate per Covid-19) e durato fino al 4 maggio. Si è arrivati al picco di 100 ricoverati per Covid, tanti per la provincia di Belluno, in larga misura anziani purtroppo contagiati dentro le case di riposo bellunesi. La sanità bellunese (soprattutto l’ospedale di Belluno, perché quello di Feltre è stato tenuto libero da malati di coronavirus) ha dovuto fare sforzi immensi per fronteggiare l’emergenza, con la preoccupazione e la paura di non farcela. Sono 111 i morti di un bilancio ora definitivo: si possono tirare le somme di questo primo attacco del coronavirus che speriamo sia anche l’ultimo.

I nuovi casi di Bellunesi positivi al tampone dopo la riapertura del 4 maggio.

Ora serve responsabilità. Le tabelle di Azienda Zero di oggi mostrano che i nuovi tamponi hanno scovato altri 2 Bellunesi positivi. Ci deve far riflettere, anche se la tendenza non preoccupa perché la crescita dei contagi in provincia di Belluno è molto limitata (44 nuovi positivi in poco più di un mese) e appare sotto controllo. La lunga chiusura, le misure di protezione e prevenzione che tutti abbiamo imparato a usare “tengono fermo” il virus, gli impediscono di espandersi. Ma il virus c’è e dobbiamo fare di tutto per non ricadere nel dramma, per evitare di fare di nuovo i conti con una malattia che i medici ancora non hanno capito come controllare e per evitare un disastro economico. Se c’è l’impegno di tutti, si può guardare al futuro con ottimismo.

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