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giovedì 25 Aprile 2024,

Centro estivo comunale a tariffe invariate

Aprirà tra il 22 giugno e il 1 luglio a Mier.

Il Coronavirus non ferma il centro estivo comunale di Belluno: aprirà tra il 22 giugno e il 1 luglio a Mier e, nonostante i crescenti costi legati ai requisiti per il rispetto dei nuovi standard igienico-sanitari, le tariffe non subiranno variazioni rispetto al 2019. Questo quanto deliberato dalla Giunta comunale del capoluogo.

«Solamente a fine maggio, con l’ordinanza regionale e l’approvazione delle linee guida, abbiamo potuto capire i requisiti necessari per lo svolgimento in sicurezza dei centri estivi», spiega l’assessore alle politiche sociali, Lucia Pellegrini, «abbiamo quindi subito ricercato una struttura comunale dotata di ampi spazi all’interno, ma soprattutto all’esterno, e che fosse già dotata di attrezzature e giochi: per questo la scelta è caduta sulla scuola dell’infanzia di Mier e sulla palestra dell’Istituto Renier». Per accelerare il processo, poi, la progettazione vede impegnati «l’Ufficio Politiche Educative e la cooperativa Kairos, che già lo scorso anno ha gestito il servizio», sottolinea Pellegrini.

Grazie all’impegno economico del Comune di Belluno, che potrà arrivare fino a 36mila euro, verranno mantenute inalterate le tariffe, ma non solo: queste risorse serviranno anche a coprire i costi legati alla riorganizzazione post-Covid del servizio e per calmierare le rette in favore delle famiglie con un Isee inferiore a 8.000 euro. Nei prossimi giorni verranno diffuse ulteriori informazioni sulle modalità di iscrizione e di svolgimento dei corsi estivi, che si concluderanno il 28 agosto.

«Nonostante le grandi difficoltà che tutti ben conosciamo, siamo in grado di avviare molto presto i centri estivi, forse anche qualche giorno in anticipo rispetto allo scorso anno», commenta il sindaco Jacopo Massaro, «è un servizio molto richiesto dalle nostre famiglie, di primaria importanza tanto più in un periodo come questo che vede le famiglie alla ricerca di supporto nell’affrontare le sfide legate all’epidemia e alla ripresa. Per questo, ci è sembrato doveroso non rivedere le tariffe, anche se rispettare tutte le prescrizioni relative ai nuovi standard comporterà costi importanti per la loro gestione: in questo momento, è però fondamentale dare un concreto segnale di vicinanza alle famiglie».

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