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giovedì 28 Marzo 2024,

L’occhialeria rischia di perdere un miliardo di euro

Confindustria Belluno Dolomiti: «Previsioni drammatiche». Dati 2019: produzione +3,3%, export +3,9%, occupati +2,3%; previsione 2020: export -25%, produzione -15%. (Foto Francesco Paggiaro Pexels)

Anfao, l’associazione nazionale che riunisce i produttori dell’occhialeria, prevede un 2020 segnato da tinte molto fosche. «A inizio 2020 vi erano molti segnali di incertezza a livello globale. Gli eventi in Medio Oriente con il conflitto Usa-Iran in primo luogo aprivano scenari più incerti che mai», si legge nella nota alla stampa diffusa da Confindustria Belluno Dolomiti. «Per l’occhialeria italiana vi erano segnali di rallentamento dell’export globale e una situazione dell’occupazione che lasciava intravedere una possibile contrazione legata alla performance di qualche azienda nello specifico».

Poi è arrivato il coronavirus. «Il mese di gennaio ha visto il diffondersi dell’emergenza COVID-19 dalla Cina a tutta l’area asiatica. Questa prima fase ha da subito messo in difficoltà le aziende del settore che esportano il 90% delle loro produzioni. Le esportazioni dirette in Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan (i paesi asiatici che hanno subito per primi le restrizioni) ammontano a circa il 7,7% dell’export totale del settore (poco meno di 300 ml di euro annui). La Cina, Hong Kong e Taiwan sono per l’occhialeria italiana anche il primo bacino di approvvigionamento per materie prime e semilavorati. In termini di import i paesi sopra indicati pesano per il 64% di tutte le importazioni del settore (circa 700 ml di euro annui)». «Oltre all’impossibilità di esportare in Asia», spiega Anfao, «le aziende hanno dovuto affrontare il problema della mancanza di forniture di materie prime e di semilavorati. Per ovviare a tale impossibilità le aziende si sono rivolte a mercati di approvvigionamento differenti, sostenendo costi superiori. Inoltre, alcune grandi aziende con attività produttive in Cina, da cui servono principalmente il mercato cinese e attigui, hanno dovuto sospendere la produzione».

Il peggio doveva ancora arrivare. Dopo il 22 febbraio, giorno in cui viene identificato l’allora paziente zero di Codogno, accade «quello che sembrava impensabile», affermano gli industriali dell’occhiale. «L’Italia entra in uno dei momenti più bui e drammatici della sua storia dopo il dopoguerra e viene dichiarata la pandemia globale. Il settore dell’occhialeria perde il suo principale evento fieristico internazionale, Mido, che viene rinviato al 2021 e partono oltre 60 giorni di lockdown del paese».

A livello di esportazioni il primo trimestre 2020 si è chiuso per l’occhialeria italiana con una perdita in valore del 17,7%, circa 200 milioni di euro in meno rispetto al primo trimestre del 2019. Questa perdita si è concentrata principalmente nel mese di marzo (-43,6%), mentre gennaio ha chiuso in linea con il 2019 (+2,9) e febbraio ha risentito delle difficoltà legate alla sola area asiatica (-3,8). A livello di aree geografiche significative nel primo trimestre le perdite registrate dalle esportazioni del settore in America (-20,3%), Europa (-16,5%) e Asia (-16,3%). Per quanto riguarda il mercato interno, i mesi di gennaio e febbraio hanno registrato dati in linea con il 2019, mentre marzo, ricordando che il lockdown è iniziato la seconda settimana, ha registrato perdite del 30% in volumi e fatturati. Aprile è stato il mese simbolo con perdite dell’80%, maggio ha visto una prima ripresa, ma si è comunque chiuso a -33% in termini di sell-out.

Le previsioni? Proiettano risultati mensili negativi (con punte nei mesi da aprile a luglio 2020) fino a fine anno, anche in considerazione che i livelli delle esportazioni del 2019 sono stati discreti e saranno difficilmente raggiungibili con le condizioni attuali. Il primo semestre del 2020 potrebbe chiudere intorno al 40% in meno di esportazioni (in termini di valore oltre 850 milioni in meno rispetto al 2019). Considerando un recupero nella seconda parte dell’anno rispetto al primo semestre, senza considerare nuove possibili recrudescenze dell’emergenza, il secondo semestre del 2020 potrebbe arrivare a registrare per le esportazioni un -7% in valore (circa 130 milioni in meno). Complessivamente la previsione sulle esportazioni dell’occhialeria italiana nel 2020 potrebbe attestarsi intorno a una perdita del 25% pari a quasi 1 miliardo di euro. Per quanto riguarda il mercato interno, considerate le difficolta generali precedenti e quelle attuali che hanno aggravato notevolmente la situazione la previsione per fine anno si attesta a una perdita in valore di almeno il 10%. Allo stesso modo la produzione potrebbe vedere una contrazione di circa 15 punti percentuali.

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