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venerdì 26 Aprile 2024,

Tavolo delle politiche attive: post Covid e sviluppo strategico del territorio

Una fotografia degli effetti provocati dal lungo lockdown su imprese, famiglie e servizi è stata scattata nella mattinata di oggi, lunedì 22 giugno, durante la prima riunione del Tavolo delle politiche attive, convocato dalla Provincia.

Durante le prime settimane di emergenza sanitaria sono state 177 le aziende bellunesi, per un totale di 12 mila addetti, ad attivare la cassa integrazione. Di queste, 88 hanno già chiesto la proroga di altre cinque settimane e altre 6 un’ulteriore prolungamento di quattro settimane aggiuntive. La fotografia degli effetti provocati dal lungo lockdown su imprese, famiglie e servizi è stata scattata nella mattinata di oggi, lunedì 22 giugno, durante la prima riunione del Tavolo delle politiche attive, convocato dalla Provincia. Presenti, a Palazzo Piloni, Camera di Commercio, Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato, Appia Cna, Ascom, Cgil, Cisl, Uil, Confedilizia, Veneto Lavoro, Confagricoltura, Arav e Fondo Welfare Territoriale.

Il Tavolo si è dato un compito preciso: mettere in atto soluzioni concrete e immediate per il post-Covid, senza dimenticare le politiche strategiche di ampio respiro per lo sviluppo del Bellunese, partendo dal contributo di tutte le componenti territoriali. Il primo incontro è servito a fare il punto sulle conseguenze patite dal territorio a causa del lungo periodo di chiusura dovuto dal coronavirus. La situazione è complessa e in divenire e mostrerà conseguenze ancora a lungo, hanno rilevato tutti i soggetti presenti alla riunione.

«Abbiamo il dovere di intervenire in maniera concreta nell’immediato, per agevolare il superamento di situazioni difficili che si sono create. Poi dovremo agire con quelle strategie di ampio respiro indispensabili per programmare il futuro del nostro territorio», spiega il presidente della Provincia Roberto Padrin. «Prima di tutto è necessario che abbandoniamo le ideologie di parte per condividere un percorso unitario; lo fanno da sempre i nostri vicini dell’Alto Adige, dobbiamo farlo anche noi. E credo che l’unità di intenti vista questa mattina al Tavolo delle politiche attive sia il primo punto importante che abbiamo raggiunto».

Per rendere operativa fin da subito l’unità di intenti, è stato deciso di lavorare su canali tematici ben precisi, raggruppati in quattro sotto-tavoli così costituiti: il Tavolo delle Infrastrutture (già attivo e coordinato da Confindustria) si occuperà di portare avanti le progettualità relative alla dotazione infrastrutturale del territorio, anche verso la creazione di uno sbocco a Nord con qualsiasi tipo di vettore, anche alla luce degli sviluppi della Zls (zona logistica semplificata) tra Venezia e Rovigo; il Fondo Welfare Territoriale (già attivo e coordinato dalla presidente Francesca De Biasi) è chiamato a lavorare su quelle che sono le esigenze sociali e delle famiglie;
il gruppo relativo a Lavoro e Formazione (coordinato da Veneto Lavoro); il gruppo tematico su Turismo e Promozione Territoriale (coordinato da Dmo Dolomiti), con un occhio di riguardo ai prodotti locali, come hanno sottolineato le associazioni di agricoltori e allevatori, che possono diventare la bandiera dello sviluppo turistico.

«A questi, aggiungeremo un tavolo di coordinamento, molto tecnico, che avrà il compito di individuare le linee di finanziamento e le risorse per ognuna delle azioni che andremo a sviluppare», prosegue Padrin. «Oggi abbiamo diverse possibilità, dai Fondi Comuni di confine che puntano sempre di più verso politiche di area vasta, fino ai fondi speciali per le infrastrutture delle Olimpiadi 2026, al Fondo Letta, alla ricostruzione post-Vaia, al Fondo Welfare… Spetta a noi, attraverso la condivisione delle idee, evitare la dispersione di queste risorse e la messa a frutto di soldi che in questa quantità non torneranno a presentarsi tanto presto al nostro territorio».

Le possibilità ci sono, i tempi sembrano stretti. Soprattutto per l’immediato. È per questo che il Tavolo per le politiche attive si è dato compiti semplici da portare avanti subito. «Ognuno dei soggetti relazionerà nel giro di una settimana sulle attività che ha attivato o che sta facendo per il post-Covid», continua Padrin. «Poi ci riconvocheremo a brevissimo, per predisporre le prime misure da attivare nell’immediato. Vogliamo arrivare alla fine dell’anno pronti con alcune linee strategiche anche per lo sviluppo futuro, da condividere agli Stati Generali. Ringrazio tutti per la disponibilità dimostrata a lavorare in sinergia. Lo sviluppo della nostra provincia passa da qui».

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