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martedì 23 Aprile 2024,

Bim Gsp, si chiude l’era di Vignato: debiti ridotti di 57 milioni

Dalla voragine di 89 milioni nel 2011 ai 32 di oggi (sempre tantissimi).

Bim Gsp annuncia che va meglio del previsto la chiusura dell’esercizio 2019. Domani, mercoledì 1 luglio, nell’assemblea dei soci in programma alle 15 in Sala Teatro del Centro Giovanni XXIII di Belluno, i sindaci-soci esamineranno e approveranno il bilancio definitivo relativo all’anno scorso. E l’amministratore unico della società Giuseppe Vignato, in chiusura del suo mandato, presenterà numeri di tutto rilievo, che faranno emergere l’efficacia della sua amministrazione (specialmente in rapporto con tutto ciò che era successo prima di lui): ricavi per 30 milioni di euro, utile netto di 4,3 milioni, patrimonio societario di 40 milioni (aumentato di 27 milioni nei sette anni di gestione Vignato), cassa generata di 15 milioni, utilizzata per pagare i 10 milioni di investimenti realizzati nell’anno e per ridurre di altri 5 milioni i debiti. La cifra dei debiti accumulati dalla società è ancora spaventosa: oggi ammonta a 32 milioni di euro, meno 57 milioni dal massimo del 2011 che era stato di 89 milioni di euro, per metà in capo alle banche. Una mostruosità, interamente prodotta in provincia di Belluno nel giro di pochi anni, all’inizio del Millennio. Anni vissuti pericolosamente, sempre sul filo del fallimento della società.

Per quanto riguarda i consumi d’acqua nel 2019 si sono confermati a circa 14 milioni di metri cubi annui. «La sostanziale stabilità», spiega Vignato, «è naturalmente un merito che va agli utenti, che danno all’acqua un elevato valore ambientale oltre che economico e proprio per questo ne fanno un uso parsimonioso e responsabile». L’importo totale delle bollette emesse nel 2019 ha superato i 30 milioni di euro, di cui 3 milioni sono relativi all’addizionale per i mancati aumenti tariffari 2004-2011, ormai recuperati per oltre due terzi.

Le spese correnti sono rimaste in linea con il 2018, a 22 milioni di euro, con un contenimento sul budget di 500 mila euro: significativi i risparmi conseguiti nei costi di gestione e manutenzione degli impianti, a conferma dell’efficacia degli interventi realizzati negli anni. «I nuovi investimenti», spiega Vignato, «sono stati focalizzati nel contenimento delle perdite d’acqua, nell’interconnessione tra acquedotti e nell’efficientamento dei depuratori, realizzati o migliorati per essere meno energivori e più evoluti nella produzione dei fanghi».

Positivi anche gli incassi del 2019, che hanno superato il 99% del bollettato e generato nuova cassa, al netto delle spese correnti, per 15 milioni di euro: di questi, 10 milioni sono stati utilizzati per finanziare gli investimenti, 5 milioni per ridurre i debiti. «Nel 2012», spiega Vignato, «il debito bancario era di quasi 44 milioni di euro: lo abbiamo più che dimezzato e portato a 19 milioni, riducendo anche il valore degli interessi pagati alle banche. Nello stesso periodo abbiamo più che triplicato il patrimonio societario, portandolo in sette anni da 12 a 40 milioni di euro».

Dicevamo: calo anche dei debiti totali. Dal massimo degli 89 milioni di euro che la società aveva raggiunto nel 2011, nei sette anni di gestione Vignato sono stati ridotti di 57 milioni, arrivando a poco più di 32 milioni. «Archiviamo un altro esercizio fondamentale», afferma Vignato, «che ha visto accrescere la capacità operativa, ridurre l’indebitamento e aumentare la solidità patrimoniale di Bim Gsp».

Nel 2019 sono state realizzate opere per 10 milioni di euro, che portano il totale degli investimenti degli ultimi sette anni a 50 milioni di euro, con una media per abitante di 50 euro annui (dai 22 euro del 2014) che soddisfa le disposizioni dell’Authority, attenta a che i gestori italiani investano più in nuove opere e meno in spese correnti. Tra i principali interventi figurano i nuovi acquedotti di Rivamonte, di Cencenighe (Val Biois) e di Ponte nelle Alpi (tratta Col Coltron-Piaia), il risanamento di più tratte dell’acquedotto della Val Clusa (il più importante della provincia a servizio di 50 mila abitanti da Sedico a Segusino), il rifacimento di una tratta di adduzione a Cortina (tratta da via Faloria a via Cojana), i nuovi serbatoi di Cortina (Pocol, in corso) e Rocca Pietore (Sottoguda, in corso), il collegamento degli acquedotti di Ponte nelle Alpi e Belluno (tratta Col Coltron-Fiammoi), il ripristino delle fognature di Agordo (Le Campe, in corso), Auronzo (via degli Alpini), Sedico (Meli-Bribano), Belluno (Borgo Piave e via Montegrappa), Alleghe (zona centro, 2 lotti ultimati, 1 in corso).

«In sette anni di lavoro», conclude Vignato, «abbiamo contribuito al recupero di un patrimonio collettivo e abbiamo posto le premesse affinché nei prossimi anni Bim Gsp possa sostenere un’ulteriore crescita delle attività e degli investimenti, valore per tutto il territorio bellunese e per tutti i portatori d’interesse che operano con la società. Auguro, quindi, al nuovo Consiglio di Amministrazione, che mi succederà nella gestione della società, ottimi risultati e positive collaborazioni».

Nel corso della riunione, a seguire, è prevista la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione.

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