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venerdì 26 Aprile 2024,

La Fondazione Protti dona 10mila euro alla Protezione civile provinciale

Il presidente della Provincia, Roberto Padrin: «Saranno investiti per la formazione dei volontari».

La Provincia di Belluno ha ricevuto nella mattinata di oggi una donazione da parte della Fondazione Protti. Un assegno da 10mila euro a favore della Protezione civile come ringraziamento per il grande lavoro svolto prima nell’affrontare i danni di Vaia, poi nel gestire l’emergenza sanitaria.

La Fondazione, nata per ricordare la figura dell’avvocato Carlo Protti (deputato della Repubblica tra gli anni Sessanta e Settanta) e della moglie Maria Laura Bocchetti, solitamente organizzava le annuali borse di studio per gli studenti bellunesi che conseguivano il diploma di maturità con il massimo dei voti. Quest’anno, però, a causa della pandemia Covid, ha deciso di destinare diversamente il premio, dato che l’esame di maturità “d’emergenza” non rispetta i criteri previsti dallo statuto della Fondazione.

«Siamo molto grati alla Fondazione Protti per aver pensato alla Provincia e alla Protezione civile», il commento del presidente della Provincia Roberto Padrin. «Le squadre di Protezione civile sono una forza silenziosa e indispensabile per il nostro territorio. Le abbiamo viste all’opera durante le emergenze maltempo, a partire da Vaia. E abbiamo visto la loro preziosità anche in un contesto completamente diverso come è stato quello della pandemia, durante la quale i volontari si sono occupati di gestire il pre-triage negli ospedali e di distribuire le mascherine».

La donazione arrivata dalla Fondazione Protti non servirà ad acquistare attrezzature. «La riconoscenza verso i nostri volontari, che tanto si sono impegnati durante i giorni di Vaia e nella gestione dell’emergenza Covid, sarà trasformata in corsi di formazione per i neo iscritti», spiegano i consiglieri provinciali Serenella Bogana (istruzione e formazione) e Massimo Bortoluzzi (difesa del suolo e Protezione Civile). «Crediamo sia un passaggio fondamentale per avere uomini e donne preparati ad affrontare ogni tipo di emergenza, nella speranza che situazioni come Vaia e il coronavirus non si ripresentino più».

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