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venerdì 19 Aprile 2024,

Innovation Lab Feltre, un anno per i cittadini

Giunge al termine il progetto solidale, ideato e promosso dal Comitato d’Intesa e finanziato da Agenzia nazionale per i giovani.

L’inclusione sociale è più forte del lockdown. Lo possono affermare a gran voce i giovani protagonisti di «Innovation Lab Feltre», appena ultimato dopo un anno di impegno. Un progetto ambizioso, votato alla solidarietà, che ha visto l’ideazione di una vasta gamma di iniziative, tutte orientate alla promozione dei valori di innovazione sociale e cittadinanza attiva in campo solidale.

Ideato e promosso dal Comitato d’Intesa e finanziato da Agenzia nazionale per i giovani nell’ambito del programma European Solidarity Corps, ha avuto ottimo riscontro in tutte le attività organizzate. Nel concreto i giovani volontari si sono fatti promotori del Festival delle buone pratiche «A-Change» dello scorso novembre a Feltre, co-finanziandolo e partecipandovi attivamente. Hanno inoltre ideato, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Feltre, una serie di aperitivi informali di presentazione dei programmi Erasmus+, European Solidarity Corps e Europe For Citizens e un laboratorio di co-progettazione sociale, aperto ai ragazzi del territorio. Questo ha portato poi a realizzare due azioni solidali, cioè la colletta alimentare «Dona la spesa» a sostegno dell’associazione Caritas di Feltre e il laboratorio «Il Ponte che ci unisce», in collaborazione con gli ospiti della comunità terapeutica della Cooperativa sociale Dumia, che ha visto la sperimentazione di un percorso di dialogo e di confronto sui temi dell’inclusione sociale, volto all’abbattimento di stereotipi e pregiudizi.

«Partecipare a questo progetto è stato stimolante e simbolo di crescita personale, per gli argomenti trattati, per lo spirito di positività che ci ha accompagnati durante il percorso e per la voglia di dare al tema della solidarietà una declinazione pratica», dichiara Chiara Cometto, giovane volontaria del Comitato d’Intesa. Concorde anche Ariela Shatku, volontaria e promotrice del progetto: «Credo che tutti i giovani dovrebbero partecipare almeno una volta ad un progetto di solidarietà come questo».

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