Valorizzare le falesie già conosciute e recuperare ambientalmente e sportivamente quelle meno note, con la collaborazione delle associazioni e dei Comuni del comprensorio del Nevegal: questo il tema che ha visto confrontarsi nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Belluno con alcune associazioni del Colle, il Soccorso alpino e il Cai.
«L’intero comprensorio del Nevegal è ricco di falesie», spiega l’assessore allo sport del Comune di Belluno, Marco Bogo, «molte sono già note agli appassionati, come quella in località Faverghera poco dopo il ristorante La Casera, o a Soccher nel territorio di Ponte nelle Alpi; altre però – come quelle di Ronce a Belluno, Laste e Ceresera a Limana, Polpet a Ponte nelle Alpi – sono ancora poco conosciute oppure hanno bisogno di interventi di sistemazione e pulizia prima di poter essere rese accessibili al popolo degli appassionati di arrampicata».
Per questo è stato aperto il confronto con le associazioni, per individuare quali possano essere le falesie di interesse su cui intervenire; importante poi per il profilo della sicurezza il ruolo del Soccorso alpino e del Cai.
«Si tratta di un’idea che vuole coinvolgere i tre Comuni del comprensorio del Nevegal in un’operazione turistica, sportiva e ambientale», continua Bogo. «Vogliamo ampliare l’offerta che il Colle può offrire ai suoi visitatori; è necessario che ci sia un piano di sviluppo preciso, a medio-lungo termine, con il coinvolgimento non solo delle associazioni, ma anche del consorzio turistico e degli operatori locali, in modo che l’intervento non sia solo un semplice ripristino, ma una valorizzazione completa che possa anche continuare negli anni».
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