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venerdì 26 Aprile 2024,

«Fauna selvatica, danni incalcolabili». Coldiretti Belluno condivide il piano venatorio della Provincia

Un piano stilato con la collaborazione di agricoltori, cacciatori e ambientalisti e avvallato dall’Ispra.

«Cervi e cinghiali sono presenze ormai nefaste per gli agricoltori bellunesi: i danni stanno diventando incalcolabili». Coldiretti Belluno non ha dubbi: condivide il piano venatorio della Provincia stilato con la collaborazione di agricoltori, cacciatori e ambientalisti e avvallato dall’Ispra.

Un piano che prevede, a partire dal 16 agosto, l’abbattimento del 20% di cervi in più rispetto all’anno precedente. Nel 2019 sono stati prelevati 2.673 cervi, parimenti divisi tra maschi, femmine e piccoli. Un numero che sfiora il 91% dei capi consentiti dal piano di abbattimento. Per il 2020, con il nuovo incremento autorizzato da Ispra, il totale autorizzato arriva a 3.234 capi. «Un numero funzionale a una gestione scientificamente corretta della popolazione di ungulati, in costante crescita», ha sottolineato il consigliere delegato della Provincia di Belluno Franco De Bon. «Le stime dello scorso anno ci dicono che avevamo all’incirca 40mila capi in provincia, escluso il territorio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: 10.400 cervi (erano poco più di 900 nel 1990, ndr), 13.600 caprioli, 2.400 mufloni, 7.250 camosci, a cui dobbiamo aggiungere un numero imprecisato di cinghiali, in fortissima crescita. Proprio il cinghiale costituisce un problema per i danni che produce alle attività agricole e assieme al tavolo verde è stata disposta l’eradicazione. Il prelievo anche in questo caso è in crescita: 400 capi abbattuti nel 2018, 705 nel 2019».

Il piano venatorio provinciale ha suscitato le critiche degli animalisti, con proteste e un esposto contro la Provincia di Belluno. «Gli animalisti dovrebbero venire a vedere di persona i danni provocati dagli animali selvatici», commenta la Coldiretti. «E poi, le vacche, le pecore e le capre non sono animali? Non lo sono i galli cedroni che non trovano più sottobosco dove nidificare e mangiare?».

M.R.

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