Belluno °C

sabato 20 Aprile 2024,

Poco personale in carcere, problema portato all’attenzione del Ministero

Presa di posizione della Fns Cisl che sottolinea anche le possibili conseguenze per la sicurezza dell’Istituto.

Il segretario regionale della Fns Cisl del Veneto, Giuseppe Terracciano, dopo aver segnalato al Provveditorato del Triveneto le criticità che si vivono al carcere di Belluno per la carenza di personale, ha fatto sapere che lo stesso Provveditorato, nel condividere i contenuti e le preoccupazioni della Cisl e stante l’impossibilità di inviare personale da altre sedi del Triveneto, ha posto la questione nelle mani del Dipartimento centrale del Ministero della Giustizia, sollecitando gli interventi chiesti dal sindacato.

Riguardo alle criticità che caratterizzano il carcere di Belluno la Fns Cisl aveva fatto presente che «l’aspetto più preoccupante è dato dal numero di unità di polizia penitenziaria con il quale l’Istituto deve andare avanti, una dotazione compromessa dopo che negli ultimi anni molte unità sono state collocate in quiescenza, molte altre trasferite», senza che sia seguita un’adeguata azione di reintegro di personale vedendo così l’organico ridotto da circa 120 unità alle attuali 85, senza dimenticare che anche Belluno sconta il problema dei distacchi fuori sede che peggiorano ulteriormente la situazione.

Inoltre la Fns Cisl ha sottolineato che «sono solo circa 50 le unità che prestano servizi operativi sulle 24 ore e che il restante personale serve per il funzionamento dei numerosi servizi fissi previsti per tutte le attività necessarie al buon andamento dell’Istituto» e che «adesso che l’Istituto deve assicurare anche la pianificazione delle ferie estive la soglia minima della sicurezza in servizio è stata ormai raggiunta, limite oltre il quale non è possibile scendere ulteriormente senza correre rischi inaccettabili per la sicurezza dell’Istituto stesso e del personale».

«Su Belluno continua poi a gravare il peso della gestione della Sezione ASM (Articolazione Tutela Salute Mentale) – continua la Fns Cisl – perché nonostante le delibere regionali sul futuro spostamento di detta attività in altra sede penitenziaria del Veneto permane – ad oggi – lo stesso carico di lavoro con le identiche difficoltà e rischi che denunciamo da anni e che hanno portato appunto a quelle delibere regionali».

Il sindacato segnala poi un problema ulteriore perché «è stato assegnato a Belluno l’onere di organizzare un’intera sezione di utenza protetta (sex offenders), utenza che è stata allocata in un piano della già esistente sezione transessuali. Un gravoso ulteriore carico di lavoro».

Un altro aspetto, fa presente ancora la Fns Cisl, riguarda il Nucleo traduzioni e piantonamenti, ridimensionato da 10 a 7 unità (compreso il responsabile) che ha visto assicurare nell’anno precedente la traduzione di circa 425 detenuti con servizi che per il 90% del totale vedono svolgere attività processuali fuori provincia. Per questo ogni scorta è solitamente impegnata in una traduzione fuori sede per tutto il turno, costringendo così l’Ufficio Servizi ad attingere quasi quotidianamente alla dotazione di personale del Reparto.

Il sindacato segnala anche «l’insufficiente numero di sovrintendenti e ispettori, cosa che grava naturalmente sul personale del ruolo degli agenti-assistenti, ed è solo grazie a questi ultimi che viene garantito anche il servizio di sorveglianza generale nelle 24 ore di tutti i giorni dell’anno. Non meno importante è la carenza di organico del personale amministrativo del Comparto funzioni centrali – pari al 50% – la quale grava ulteriormente sui poliziotti che devono essere distolti dai propri compiti, sopperendo così a tale mancanza».

«Da anni – conclude La Fns Cisl – non vengono assicurati importanti servizi di sorveglianza esterna armata, poiché è impensabile attuarla con i numeri a disposizione, mettendo così a rischio la sicurezza interna all’Istituto e contestualmente aumentando la responsabilità e i rischi del personale in servizio. Solo durante il periodo di lockdown, grazie però all’azzeramento alla concessione di congedo ordinario, si è potuto assicurare detti servizi esterni».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d