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giovedì 25 Aprile 2024,

Bus operator in difficoltà, Confartigianato chiede aiuto ai sindaci

La presidente Claudia Scarzanella (nella foto): «Il settore è fermo dal 24 febbraio. Situazione drammatica».

La situazione dei bus operator è drammatica. Attività ferme dal 24 febbraio e mai ripartite. E Confartigianato scrive ai Comuni bellunesi per cercare una sponda amica. «Chiediamo ai sindaci che aderiscano alla proposta di Anci Veneto di sostegno alle attività di trasporto scolastico avanzata il 6 agosto, riconoscendo un importo pari al 40% del corrispettivo che sarebbe spettato alle aziende sulla base dei contratti in essere», spiega la presidente, Claudia Scarzanella. «Chiediamo inoltre di tenere in considerazione, per l’auspicata ripartenza del trasporto scolastico a settembre, la possibilità di dare la priorità alle ditte locali, che rappresentano un importante presidio del territorio e una garanzia di qualità del servizio».

La lettera inviata questa mattina a tutti i sindaci della provincia mette in fila alcune questioni particolarmente pressanti e scatta la fotografia della situazione attuale del settore che riguarda noleggio pullman, servizio scolastico e tutte le altre componenti del trasporto privato.

«I bus operator sono stati i primi a fermarsi per la pandemia da Covid e gli ultimi a ripartire. Ammesso e non concesso che riescano a riprendere il lavoro», scrive Scarzanella. «L’attività è ferma dal 24 febbraio Ogni commessa è stata annullata e la categoria non ha ricevuto finora nessun aiuto, a parte il bonus, una tantum, di 600 euro. Nel frattempo, però, ci sono tutti i costi di usura dei mezzi fermi (cambio batteria, ovalizzazione pneumatici…). I dipendenti sono in cassa integrazione e molti hanno ricevuto solo la mensilità di marzo. Inevitabile quindi che si stiano guardando intorno, per cercare altri lavori. Questo significa che, nella migliore delle ipotesi, quando finalmente riprenderà l’attività, non ci saranno più imprese di bus operator in grado di garantire il servizio nella nostra provincia».

Se questo è il quadro, la richiesta rivolta ai sindaci è chiara: aderire alla proposta dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) per ottenere la percentuale relativa ai mesi non lavorati, ma anche agire sugli appalti del trasporto scolastico dei prossimi mesi, con un occhio di riguardo alle imprese locali. «Chiediamo ciò anche per evitare che il disagio di queste imprese si traduca in tensione sociale», conclude la presidente di Confartigianato Belluno. «E per provare a garantire un futuro al nostro territorio, sempre più vittima dello spopolamento e del depauperamento imprenditoriale».

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