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martedì 16 Aprile 2024,

Tra Embraco e Acc nasce il polo nazionale dei compressori

La notizia era apparsa domenica 13 sul quotidiano Repubblica e la conferma è arrivata nell’incontro che si è tenuto oggi a Torino, durante un vertice che si è svolto in Prefettura con gli esponenti politici locali e la presenza del commissario straordinario di Acc, Maurizio Castro.

«È stata confermata oggi (martedì 15 settembre, ndr) a Torino la nascita di un polo nazionale per la produzione di 6 milioni di compressori per frigoriferi che si avvarrà degli stabilimenti ex Embraco di Riva di Chieri e Acc di Mel in provincia di Belluno». La notizia era apparsa domenica 13 sul quotidiano Repubblica e la conferma è arrivata nell’incontro che si è tenuto oggi a Torino, durante un vertice che si è svolto in Prefettura con gli esponenti politici locali e la presenza del commissario straordinario di Acc, Maurizio Castro. In buona sostanza, nasce un polo industriale nazionale del compressore che vedrà il cuore pulsante nello stabilimento dell’ex Acc di Mel e nell’ex sede di Embraco a Riva di Chieri a Torino.

«Accogliamo con favore l’apertura di un tavolo che finalmente parla di politiche industriali e di investimenti pubblici e privati. Sono anni che i lavoratori ex Embraco aspettano un vero progetto di reindustrializzazione», hanno dichiarato Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico, Ugo Bolognesi per la Fiom-Cgil Torino e Stefano Bona, segretario generale Fiom-Cgil Belluno. «Questo nuovo soggetto industriale sarà infatti a maggioranza pubblica. Attraverso la sinergia tra pubblico e privato si costruiscono delle soluzioni concrete per le crisi industriali e per garantire un futuro alle lavoratrici e ai lavoratori. A Riva di Chieri potranno in aggiunta essere prodotti anche motori per la mobilità sostenibile, su questo occorrerà un impegno delle stituzioni locali».

«Chiediamo al Governo di confermare che partirà da subito un tavolo di confronto nazionale che dovrà garantire i livelli occupazionali per tutti i lavoratori di Riva di Chieri e di Belluno», hanno aggiunto. «Infatti è necessario assicurare la copertura della cassa integrazione per i lavoratori di Torino fino all’avvio dell’attività, che dovrebbe avvenire a gennaio prossimo, ed integrare gli ammortizzatori sociali con la formazione e il salario. La regia pubblica e privata per la risoluzione delle vertenze deve diventare un modello da utilizzare anche per altre crisi industriali. L’ingresso dello Stato a garanzia dei livelli occupazionali deve diventare un metodo per attuare processi di reindustrailizzazione efficaci».

Nel progetto la fabbrica di Mel dovrebbe “caricarsi sulle spalle” anche lo stabilimento piemontese, diventando il cuore pulsante di questo asse nazionale. Questo dovrebbe portare a una crescita significativa del sito zumellese che, tramite un primo sostegno dello Stato italiano, dovrebbe essere in grado di trasformarsi in un campione europeo del compressore, anche quello commerciale.

M.R.

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