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giovedì 25 Aprile 2024,

Il Distretto dell’occhiale studia nuove forme di internazionalizzazione

Presentato il progetto «Vederci Lontano» che è stato finanziato all’interno del Por-Fesr della Regione del Veneto.

Recuperare posizioni nei mercati internazionali con azioni di coordinamento in piena epoca Covid. È questo l’obiettivo del progetto «Vederci Lontano» presentato dal Distretto dell’occhiale nei mesi scorsi. «Si tratta di un progetto di internazionalizzazione declinato su più azioni, che – in questo preciso momento storico – assume un ruolo strategico per l’intero comparto dell’eyewear», afferma Renato Sopracolle, presidente del Consorzio Distretto Dolomiti Occhiali. «Quello che stiamo vivendo è uno dei periodi più duri della nostra storia recente. La cancellazione di eventi basilari come il Mido e il Silmo ne sono la dimostrazione più lampante. Ma l’export è la nostra essenza: dobbiamo resistere e insistere. Il Made in Italy continua a essere il nostro orgoglio, mentre la capacità del Distretto è la nostra eccellenza. Da qui dobbiamo necessariamente ripartire».

Il progetto è stato finanziato all’interno del Por Fesr Veneto Azione 3.4.1 «Progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale» con un contributo a fondo perduto per le aziende aderenti di 141.825 euro su un totale complessivo di 283.650 euro, quindi del 50 per cento. Non solo. Il progetto ha ottenuto un punteggio molto alto, arrivando al quarto posto nel bando destinato dalla Regione del Veneto ai distretti e alle Rir, le Reti innovative regionali. «Anche questo è motivo di orgoglio. Significa che abbiamo creato un progetto di qualità», afferma Sopracolle.

Il progetto – avviato in questi giorni con un primo incontro del consorzio con le imprese interessate e da concludersi nel settembre 2022 – si articola in tre azioni. Con la prima si individuerà un temporary export manager, figura professionale che avrà il compito di definire veri e propri modelli di business per i cosiddetti mercati obiettivo. «Saranno analizzati singoli paesi e singole realtà. Anche l’internazionalizzazione infatti va calata sui territori e sulle comunità locali, per non parlare dell’esigenza di focalizzarci su target specifici», spiega Sopracolle. In questo contesto, rientra anche la seconda azione, quella delle consulenze e delle analisi di mercato, dai mercati tradizionali a quelli emergenti. C’è poi il terzo e ultimo capitolo, quello delle fiere, per il quale è previsto un supporto per la partecipazione e l’allestimento di stand.

«Ovviamente anche il mondo fieristico è cambiato e lo stesso progetto dovrà adeguarsi ai tempi. Certo, il nostro obiettivo è quello di ritornare a incontrarci quanto prima con i nostri fornitori, clienti e competitor», rimarca Sopracolle. «Dobbiamo andare oltre il Covid e ritornare a occuparci di futuro e programmazione».

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