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mercoledì 8 Maggio 2024,

Il Cadore con Venezia, quasi cinquemila alla mostra

La rassegna ha celebrato i 600 anni della dedizione del Cadore alla Serenissima.

Si è conclusa sabato 28 settembre e i numeri anche per l’esposizione estiva di quest’anno sono importanti, nonostante le misure restrittive imposte dalla normativa per il contenimento del contagio da Covid-19. Anziché puntare su prestiti di importanti musei nazionali la Magnifica Comunità di Cadore ha privilegiato l’aspetto del restauro di opere locali e dello studio della storia cadorina, azioni che garantiranno nel futuro la migliore fruizione dei tesori del territorio e la promozione della conoscenza della storia del Cadore.

La mostra Venezia in Cadore 1420-2020. Seicento anni dalla Dedizione del Cadore alla Serenissima e un quadro di Cesare Vecellio, la principale esposizione dell’estate cadorina allestita alla Casa natale di Tiziano Vecellio a Pieve di Cadore, Belluno, dal 18 luglio al 28 settembre, si conclude con un buon numero di visite, ben 4.742. Una flessione rispetto allo scorso anno c’è stata, dovuta soprattutto dall’assenza dei gruppi organizzati e del turismo straniero e avvertita in particolare a settembre, tuttavia, considerata l’eccezionalità di quest’anno, può ritenersi un lusinghiero risultato.

«Con la volontà di tutti, sia dei collaboratori interni che delle Istituzioni esterne», sottolinea Renzo Bortolot, presidente della Magnifica Comunità di Cadore, «abbiamo proposto una mostra che ha ottenuto un buon riscontro di presenze. Sapevamo che la stagione sarebbe stata particolare e per questo abbiamo riprogrammato i nostri progetti, privilegiando l’aspetto del restauro di opere locali e dello studio della storia locale rispetto a prestiti di importanti musei nazionali. Queste azioni garantiranno nel futuro la migliore fruizione delle opere e la promozione della conoscenza della storia del Cadore nell’anniversario dei Seicento anni della Dedizione del Cadore a Venezia».

«La mostra allestita nella Casa natale di Tiziano Vecellio», spiega Matteo Da Deppo, direttore dei Musei della Magnifica Comunità di Cadore, «e voluta con forza dalla Magnifica Comunità seppur in un periodo di emergenza e difficoltà generale, è riuscita nell’intento di animare il Cadore con una proposta storica culturale di livello che ha fornito agli ospiti e ai locali una opportunità di conoscere la storia locale. Parallelamente l’Ente ha condotto un’operazione di restauro mirata alla riscoperta e alla tutela delle opere legate al periodo di dominio della Serenissima in Cadore. I dati di affluenza di luglio ed agosto danno continuità al riscontro degli ultimi anni, confermando che la programmazione di esposizioni mirate sostenibili creano continuo interesse attorno alla Casa natale di Tiziano. Allo stesso tempo emerge in maniera chiara la mancanza quest’estate del turismo straniero e dei gruppi organizzati che prolungavano la stagione nel periodo di maggio – giugno e di settembre. Questo fatto ci ha fatto registrare una flessione del 24% rispetto al 2019, quando avevamo ospitato i due dipinti provenienti dalla Galleria degli Uffizi».

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