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giovedì 25 Aprile 2024,

L’Unione Montana Feltrina capofila di un progetto europeo per la salvaguardia dell’area del Grappa

L'iniziativa nasce dalla considerazione che il territorio del Grappa (che si estende per circa 74 kmq e raggruppa 24 comuni per un totale di circa 174.000 abitanti) rappresenta una unità territoriale, geografica e climatica ben definita.

Non solo la candidatura a Riserva di Biosfera Unesco. I Comuni appartenenti alla cintura del Grappa si sono messi attorno al tavolo per elaborare un progetto che dia seguito e concretezza alle politiche di salvaguardia del territorio. L’iniziativa nasce dalla considerazione che il territorio del Grappa (che si estende per circa 74 kmq e raggruppa 24 comuni per un totale di circa 174.000 abitanti) rappresenta una unità territoriale, geografica e climatica ben definita. Nell’ultimo decennio l’area che fa riferimento al massiccio del Grappa è stata infatti oggetto di fenomeni climatici estremi, che tendono tra l’altro a manifestarsi con sempre maggiore frequenza.

«Non è più tempo di aspettare, occorre intervenire subito e con politiche coordinate», esordisce Dario Scopel, assessore all’ambiente dell’Unione Montana Feltrina, che nel progetto avrà un ruolo di regia e coordinamento oltre, naturalmente a quello di partner. «Le attuali condizioni di diffuso dissesto idrogeologico e quindi i fenomeni di franosità dei versanti, gli estesi dilavamenti, le continue esondazioni ed allagamenti nascono da molte cause, tra cui la scarsa o poca attenzione negli ultimi decenni alla gestione e alla manutenzione del territorio, l’abbandono crescente delle aree interne, la sempre maggiore impermeabilizzazione dei suoli. Partendo da queste considerazioni i Comuni dell’area del Grappa hanno così messo a punto un importante progetto di intervento che sarà presentato all’Unione Europea per il finanziamento nell’ambito del programma Life, che mira alla protezione dell’ambiente».

Il progetto, che dovrebbe partire nell’autunno del 2021, ha individuato un budget complessivo per la realizzazione degli interventi in programma pari a 6,7 milioni di euro, dei quali il 55% – ovvero circa 3,7 milioni – sarà oggetto di richiesta di contributo europeo. «Lo scopo generale», aggiunge Scopel, «è cercare di prevenire il manifestarsi del dissesto, pianificando azioni innovative che tengano conto della previsione dei cambiamenti climatici e della vulnerabilità del territorio. Tra gli obiettivi specifici a cui lavoreremo ci sono quindi l’adozione di un Secap (Supporto alle politiche energetiche e di adattamento climatico) d’area per adottare politiche comuni che governino l’interazione tra ambiente naturale, agricolo e aree urbanizzate, seguendo l’intero processo di trasformazione delle acquee e per creare le conoscenze necessarie affinché sul territorio si diffonda un approccio coordinato ed efficace alla risoluzione dei problemi che ben conosciamo. Un risultato a cui possiamo arrivare solo se vi partecipano tutti gli operatori del settore, pubblici e privati, ma anche la popolazione che in questi territori vive e lavora».

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