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venerdì 29 Marzo 2024,

La chiusura dei teatri non ferma i progetti di SlowMachine

E dopo l’epidemia? Di che cosa sentirà il bisogno la “nuova” società, dal punto di vista artistico e culturale?

Nonostante la difficilissima situazione che sta vivendo tutto il settore dello spettacolo dal vivo, SlowMachine sta cercando di reagire continuando a progettare, a studiare a creare nuove collaborazioni pensando al dopo, cercando di immaginarsi come tutto questo lascerà la società e di che cosa questa “nuova” società, dal punto di vista artistico/culturale, avrà bisogno. I teatri sono chiusi, ma i progetti continuano.

Innanzitutto, SlowMachine è tra le otto compagnie venete vincitrici del bando «A casa nostra» promosso e sostenuto dalla Regione del Veneto, realizzato dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven e con il Teatro Stabile del Veneto, indetto per riattivare la circolazione e la produzione teatrale e artistica delle compagnie venete sul territorio. Il progetto «A casa nostra» è ad oggi importantissimo perché sostiene la ripresa delle attività dopo la sospensione degli spettacoli per le misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia Covid-19 ed è dedicato a percorsi multidisciplinari mirati a rafforzare la capacità produttiva, distributiva e di promozione delle compagnie teatrali del Veneto per la produzione di creazioni teatrali e di performing arts. Il coordinamento artistico del progetto, che viene realizzato nell’ambito dell’Accordo di programma Regione del Veneto. L.R. 22 febbraio 1999, n.7 – art. 51, è affidato a Giancarlo Marinelli, scrittore e regista.

SlowMachine, conferma il suo interesse all’innovazione dei linguaggi e alla commistione artistica, realizzando un innovativo e multiforme progetto composto da tre principali appuntamenti presso il Teatro Comisso di Zero Branco in Provincia di Treviso, una minirassegna tra lavori di repertorio, novità, progetti inclusivi, audience development e residenza. A breve i dettagli sul programma che, come si può immaginare, sta aspettando di essere definito in base all’andamento della crisi sanitaria e alle nuove disposizioni. La residenza all’interno del teatro inizierà a fine novembre.

Altro progetto per cui SlowMachine ha recentemente lavorato è «Radiovenetodrammi» trasmissioni d’autore dal foyer del Teatro Comunale di Vicenza, il progetto di teatro alla radio che raccoglie il patrimonio letterario-teatrale della nostra regione attraverso le voci delle compagnie teatrali venete. Per questo progetto, Rajeev Badhan ed Elena Strada hanno letto, affiancati al pianoforte di Mattia Groppello, un estratto da «Il segreto del bosco vecchio» di Dino Buzzati, un inno alla natura e al suo valore tra incanto e mistero. La registrazione verrà trasmessa sui canali social di Arteven e del Teatro Comunale Città di Vicenza giovedì 19 novembre alle 19:30 e poi rimarrà disponibile e il podcast caricato anche sulla piattaforma Spotify. «Questo è un romanzo per noi molto significativo che a più riprese abbiamo avvicinato con l’intento di rappresentare, drammatizzare, interpretare, ma che ogni volta andava ad archiviarsi in quel mondo etereo, ma urgente dei progetti sospesi», raccontano Badhan e Strada, «per questo, quando ci è stata lanciata dal Direttore Marinelli la proposta di registrare un romanzo di un autore veneto, Buzzati e il suo Bosco Vecchio sono riaffiorati immediatamente in tutta la loro onirica concretezza. L’estemporaneità del progetto Radiovenetodrammi, dovuta alla nuova situazione di fermo dei teatri italiani, ci ha portati, purtroppo e per fortuna, senza poter troppo riflettere, all’interno di una specie di jam session in cui, grazie anche all’accompagnamento del Maestro Groppello, ci siamo lasciati trasportare dai personaggi fiabeschi e inquietanti di questo straordinario romanzo che ad ogni lettura pare rivelare nuovi segreti».

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