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giovedì 25 Aprile 2024,

Acc, preoccupazione per la non decisione della Commissione Europea

Per l’assessore regionale Donazzan e per il deputato Bond l’ennesima richiesta di chiarimenti da parte della Commissione, con l’inevitabile dilatazione dei tempi, rischia di compromettere il salvataggio dell’azienda di Mel.

«Centocinquanta giorni di attesa per una non decisione da parte della Commissione Europea rispetto all’istanza del Governo per l’aiuto di Stato a Wanbao-Acc non sono più solo una questione di natura tecnica, ma un problema politico. L’ennesima richiesta di chiarimenti da parte della Commissione, con l’inevitabile dilatazione dei tempi, rischia di compromettere il salvataggio di Acc e, di conseguenza, il progetto di sviluppo industriale Italcomp». Così Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro del Veneto, commenta la notizia della mancanza di risposta da parte della Commissione Europea rispetto alla richiesta del Governo italiano di poter sostenere il salvataggio di Italia Wanbao-Acc di Mel.

«Al netto dei chiarimenti tecnici richiesti, alcuni per altro stucchevoli come, ad esempio, dimostrare la sussistenza di un impatto negativo sul territorio bellunese in caso di chiusura di una impresa da 300 dipendenti – indica ancora Donazzan, – questa posizione di non decisione e di approccio dilatorio rispetto all’urgenza dell’istanza del Governo, manifesta una mancanza di rispetto verso il nostro territorio e, si potrebbe dire, sembra presagire una risposta negativa senza assunzione di responsabilità».

«Tutto ciò non è accettabile – sottolinea l’assessore veneto – per questo chiediamo che il Governo, assieme ai nostri rappresentanti europei, avvii un immediato chiarimento con la Commissione Europea sul caso Acc».

«Contemporaneamente si rende necessario un rapido raccordo con il Ministero – conclude Donazzan – finalizzato a esplorare ogni strada utile al salvataggio finanziario di Acc, dal momento che a quello produttivo ci stanno già pensando i lavoratori e il commissario con 375.000 pezzi già garantiti per il primo bimestre del 2021. È necessaria altresì la ricerca di soluzioni per consolidare, nel più breve tempo possibile, il progetto industriale Italcomp».

Da parte sua anche il deputato Dario Bond ha fatto presente che «se c’è davvero la volontà di salvare Acc e i suoi dipendenti, il Governo e il Ministero dello sviluppo devono alzare la voce e farsi sentire nelle sedi europee». «Il termine scadeva il 23 dicembre e non c’è stato nessun movimento», ha proseguito Bond. «Ho interessato Antonio Tajani, che mi assicura seguirà da vicino la vicenda a livello europeo. Purtroppo, però, la questione è politica, non tecnica. In altre realtà italiane ci sono aziende che sono state aiutate senza troppo tergiversare. Qui invece da oltre cinque mesi si aspettano risposte. Nel frattempo, grazie alla professionalità delle maestranze e dei lavoratori, e con l’impegno del commissario Castro, la fabbrica di Mel continua a produrre. I pezzi previsti dal piano industriale vengono prodotti regolarmente e il rapporto con i clienti sta tornando a buoni livelli. Cosa manca allora?», si chiede Bond. «Evidentemente la volontà politica di salvare Acc e i suoi lavoratori. Se il Governo ci crede davvero, si faccia sentire nelle sedi europee. Ricordo che lo stabilimento di Mel dà lavoro e reddito a decine e decine di famiglie; dovesse naufragare questa operazione di salvataggio, il danno sociale sarebbe enorme».

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