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martedì 23 Aprile 2024,

Su Ponte Servizi Bindella, De Vettor e Levis chiedono «un’operazione trasparenza»

A fine dicembre, a firma dei consiglieri Angelo Levis e Paolo De Vettor è stato depositato alla Corte dei Conti regionale un esposto per la verifica delle regolarità contabili del riconoscimento dei debiti fuori bilancio e ricapitalizzazione per perdite.

La questione Ponte Servizi continua a essere al centro di un dibattito politico acceso. A intervenire sono i rappresentanti della Lega in seno al gruppo di minoranza “XPonte”, Sindy Bindella, Paolo De Vettor, Angelo Levis. «Sin dall’inizio, le opposizioni presenti in consiglio comunale avevano rilevato che la modalità di raccolta concepita avrebbe comportato costi importanti: aumento considerevole del personale impegnato, mezzi necessari all’espletamento del servizio», ricordano. «La normativa di riferimento impone che la tariffazione debba coprire il costo del servizio, ma ciò non è mai stato applicato per non rilevare gli enormi sforzi economici necessari. Gli anni trascorsi hanno portato numerosi premi sull’efficacia in termini di percentuale di raccolta differenziata, dimenticando però di sottolineare i costi che man mano si accumulavano».

I consiglieri ricordano poi alcune cifre. «Sul finire della precedente mandato amministrativo (in sede di bilancio di previsione) sono stati acquistati direttamente e senza alcuna minima verifica del mercato, gli impianti fotovoltaici in essere su vari stabili comunali per un controvalore di 830 mila euro circa», mettono in risalto. «Quindi: Ponte Servizi acquista i pannelli fotovoltaici per poi (causa crisi di liquidità) rivenderli al Comune; credo sia evidente per tutti che questi pannelli sono stati pagati due volte dai pontalpini. Inoltre, nel consiglio comunale del 14 ottobre 2020 il Comune ha riconosciuto debiti fuori bilancio alla controllata Ponte Servizi per un controvalore di 649.825,68. Sempre nel consiglio comunale del 14 ottobre il Comune ha ricapitalizzato, per perdite, la società per un importo di 1.309.508,64».

Nella seduta del 30 dicembre scorso nel consiglio cè stato incrementato il capitale sociale della società per ulteriori 150 mila euro e «sono stati approvati i corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti da applicare agli utenti domestici e non domestici che comporterà un aumento delle tariffazioni del 10,40% per il 2020 pagate a rate nei prossimi tre anni. A queste spese, si potrebbero aggiungere altri intrecci contabili. Ci limitiamo a ricordare le spese di consulenza legale per le operazioni sopra descritte, di dubbia legittimità contabile, per quasi 9.000 euro».

«Non vi è dubbio che i dipendenti di Ponte Servizi e i cittadini di Ponte nelle Alpi hanno raggiunto eccellenti numeri di raccolta differenziata (88%), ma altrettanto fuor di dubbio è che questa modalità di raccolta costa tantissimo», precisano. «Bellunum (società che opera nel comune capoluogo) con una raccolta dell’83% ha una tariffazione più bassa del 20% rispetto alla nostra per kilogrammo. Non è corretto spalmare i sovracosti sulla contabilità generale. Questo riconoscimento di errori del passato non sono emersi per una conversione sulla via di Damasco, ma per mera urgenza e necessità di sanare i conti in vista dell’aggregazione col soggetto unico provinciale».

«Tante vole le opposizioni avevano denunciato una tensione finanziaria. Purtroppo i conti ci hanno dato ragione», concludono. A fine dicembre, a firma dei consiglieri Angelo Levis e Paolo De Vettor è stato depositato alla Corte dei Conti regionale un esposto per la verifica delle regolarità contabili del riconoscimento dei debiti fuori bilancio e ricapitalizzazione per perdite. «In particolare, all’autorità contabile si è demandata la verifica di eventuali responsabilità contabili per mancati controlli che trovano riscontro nella imbarazzante relazione della stessa Ponte Servizi, sullo stato di crisi e sul piano di risanamento, a firma dell’attuale amministratore unico Pierpaolo Collarin».

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