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venerdì 29 Marzo 2024,

251 riaperta a senso unico alternato. Si valuta l’attivazione di sistemi di allarme

C’è tuttora del materiale in sospensione, con masse instabili che a causa delle elevate temperature potrebbero comunque muoversi provocando ulteriori smottamenti.

La provinciale 251 della Val di Zoldo ha appena riaperto, al momento a senso unico alternato con semaforo. E con la vigilanza attiva da parte della Protezione civile. La notizia arriva dal bollettino di Veneto Strade e dalla pagina Facebook del sindaco, Camillo De Pellegrin, che nel primo pomeriggio faceva presente la forte criticità del fronte franoso. «Finché non caleranno le temperature il rischio di colate detritiche è molto elevato», precisava il primo cittadino di Val di Zoldo. «Circa la riapertura alla viabilità nelle prossime ore verranno valutate le eventuali opzioni». E dalle 17 si è poi decisa l’apertura a senso unico alternato.

Lo smottamento è avvenuto attorno alle 14 di ieri, domenica 7 febbraio. A causa delle abbondanti piogge, una colta detritica ha invaso di nuovo la strada provinciale 251, all’uscita dell’ultima galleria prima dell’abitato di Forno di Zoldo, che già da inizio dicembre dicembre è rimasta chiusa per un mese esatto a causa di una frana che aveva ostruito la carreggiata.

«La ditta Cettiga, per conto di Veneto Strade, ha rimosso materiale anche questa notte», spiega il sindaco. Da parte sua Gianpaolo Bottacin, assessore regionale con delega alla Specificità del territorio di Belluno, assicura l’interessamento a sostegno del territorio da parte della Regione del Veneto. «Da una prima analisi fatta con i servizi forestali regionali», sottolinea Bottacin – «sarà necessaria la regimazione attraverso opere trasversali e di canalizzazione a protezione delle sponde laterali e del versante in erosione per presidiare innanzitutto la viabilità provinciale, ma altresì garantire la sicurezza idraulica del torrente Maè. Nello specifico ci troviamo di fronte a una problematica originata da un rio minore, caratterizzato da una pendenza elevata dove, a causa di ciò, ci può essere un trasporto solido molto notevole, come è successo nella giornata di ieri».

«Tra le azioni da porre in atto, oltre al ripristino della sezione di deflusso dell’alveo mediante la rimozione dei detriti fluitati», prosegue l’assessore, «stiamo valutando anche una serie di interventi attraverso opere strutturali in massi e calcestruzzo e anche opere bioingegneristiche di stabilizzazione, che però vanno studiate in maniera approfondita, tenendo in considerazione il materiale che potrà essere in movimento anche in futuro. Infatti, c’è tuttora del materiale in sospensione, con masse instabili che a causa delle elevate temperature potrebbero comunque muoversi provocando ulteriori smottamenti. In questa fase si provvederà a monitorare la situazione in attesa della stabilizzazione del versante, interessato per 300/400 metri, prima di intervenire strutturalmente. Nel frattempo insieme a Veneto Strade, stiamo peraltro valutando l’attivazione di opportuni sistemi di allarme, così da garantire la riapertura del transito in sicurezza. In attesa di ciò comunque, attraverso una guardiania organizzata con la collaborazione dei volontari di Protezione civile, già in serata ci potrebbe essere un’apertura provvisoria».

M.R.

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