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martedì 23 Aprile 2024,

Mondiali di sci, i cibi non consumati mandati alla mensa dei poveri

Fondazione Cortina 2021 ha aderito al progetto delle onlus Banco Alimentare ed Equovento e dell’associazione Federcongressi&eventi beneficiando la mensa dei frati di Mussoi di Belluno.

I Mondiali di sci alpino di Cortina d’Ampezzo hanno aderito a «Food for Good», il progetto delle onlus Banco Alimentare ed Equovento e dell’associazione Federcongressi&eventi per il recupero del cibo non consumato durante gli eventi al fine di donarlo a enti caritatevoli quali case-famiglia, mense per i poveri e centri per i rifugiati.

Nei primi giorni dei Mondiali sono state recuperate 114 porzioni di primi, 246 porzioni di secondi, 96 porzioni di contorni, 130 porzioni di dessert, 12 kg di insalata e 10 kg di pane. il tutto è stato mandato alla mensa dei poveri di Belluno, gestita dai frati del Convento di Mussoi.

Il recupero è stato possibile anche grazie alla generosità di Contital – che fa parte del Gruppo Laminazione Sottile – specializzato nella produzione e nella trasformazione dell’alluminio, che ha donato al progetto 1.000 vaschette in alluminio con coperchio per facilitare il ricovero del cibo e il conseguente deposito nelle termobox per il trasporto con mezzo refrigerato.

«Il fatto che gli organizzatori di un grande evento sportivo di rilevanza mondiale con mezzo miliardo di contatti televisivi abbiano deciso di sostenere Food for Good ci riempie d’orgoglio», ha detto la presidente di Federcongressi&eventi Alessandra Albarelli. «Mi auguro che Cortina 2021 sia il primo di tanti eventi sportivi nei quali la sostenibilità passi anche per il recupero del cibo».

«La sostenibilità di Cortina 2021 non è fatta di solo di ideali, ma di piccole e grandi azioni responsabili e concrete da applicare nella quotidianità», ha sottolineato Valerio Giacobbi, amministratore delegato di Fondazione Cortina 2021. «Nell’ottica della Circular Economy, la partnership con Food for Good è stata un passo spontaneo. Ci auguriamo che altri possano seguire questa buona pratica per il recupero e la condivisione del cibo».

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