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venerdì 26 Aprile 2024,

Sottosegretari, Scopel: «Male il rinvio della nomina allo sport, soprattutto in ottica olimpica»

Così in una nota il coordinatore provinciale di Forza Italia.

«Abbiamo davanti le Olimpiadi 2026 che costituiranno una grandissima opportunità di lavoro e rilancio per il nostro Paese. Eppure il governo Draghi rinvia la nomina del sottosegretario allo sport. Non va bene». Così in una nota il coordinatore provinciale di Forza Italia, Dario Scopel, relativamente alle nomine che chiudono la formazione del nuovo esecutivo.

«Avevamo interpretato la mancanza di un dicastero dello sport come una dimenticanza causata dalla fretta di chiudere la squadra dei ministri e affrontare quanto prima le priorità dettate dalla pandemia e dalla crisi sanitaria», dice ancora Scopel. «In quell’occasione avevamo auspicato che potesse essere un modo per condividere con i territori interessati dalle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina un percorso di costruzione e promozione. Ora però la mancata nomina di un sottosegretario allo sport in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ci lascia perplessi, quanto meno per l’importanza che l’appuntamento olimpico del 2026 riveste per il nostro Paese e in particolare per il territorio bellunese».

«Sono invece felice per la conferma della sottosegretaria Alessandra Todde, ora promossa viceministro del Mise», conclude. «Pensando alle drammatiche situazioni che vivono Acc e Ideal Standard è una notizia che va accolta positivamente, perché la senatrice Todde conosce la situazione bellunese, essendo venuta personalmente a Mel per valutare la crisi dell’ex Wanbao. Auspico che questa nomina permetta di risolvere presto la situazione per la quale ormai tempo e pazienza sono agli sgoccioli».

In chiusura Scopel sottolinea un altro aspetto: «In questa tornata di nomine balza agli occhi in modo assai singolare la totale assenza di esponenti veneti nelle fila del Carroccio, che dopo il Movimento 5 stelle risulta essere la compagine più numerosa. Mentre a Venezia Luca Zaia alza la voce in maniera sacrosanta per rivendicare l’autonomia, a Roma il leader del suo stesso partito pare voltargli le spalle. Non un bel segnale per il nostro Veneto».

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