La scuola in presenza e tutto ciò che ruota attorno alla scuola in presenza (i trasporti, in particolare) sono inevitabilmente sorvegliati speciali in tempo di epidemia: tutte le aggregazioni rappresentano un rischio per l’avanzata dei contagi e la scuola in presenza determina di per sé aggregazione. L’attenzione e la responsabilità del personale scolastico e dei ragazzi sono sempre più evidenti: bravissimi. Però il contagio aumenta nelle nostre comunità e la scuola non fa eccezione.
L’aggiornamento settimanale dell’Ulss riferisce di 25 classi in totale prese in carico (in seguito alla possibile presenza di contagio) nell’ultima settimana in tutta la provincia di Belluno. Non è un numero alto, ma la tendenza rappresentata nel grafico dell’Amico del Popolo sembra aver preso una direzione precisa.
Ricordiamo che le scuole possono essere messe in didattica a distanza (dad) al 100% là dove l’incidenza (anche locale, a livello comunale) superi il valore di 250: è oggi una facoltà atttribuita alle Regioni ma il governo potrebbe adottare un automatismo.
Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha più volte indicato la scuola come un abito pericoloso per la diffusione del virus, dichiarandosi favorevole a misure più restrittive.
Luigi Guglielmi
Seguici anche su Instagram:
https://www.instagram.com/amicodelpopolo.it/