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venerdì 26 Aprile 2024,

Nuove imprese in agricoltura, critiche ai criteri per assegnare i sostegni

Fa discutere il fatto che il bando faccia riferimento alla superficie totale e non a quella utile.

Fa discutere la pubblicazione del bando per primo insediamento di nuove imprese agricole da parte di giovani sotto i 40 anni, emanato relativamente al Psr, il Piano di sviluppo rurale. Per l’erogazione dei sostegni a favore dei soggetti che intendono prendere in affitto aree agricole il bando fa riferimento alla superficie totale e non a quella utile, creando delle distorsioni nell’assegnazione dei contributi.

«Nei bandi, sottolinea il sindaco di Seren del Grappa Dario Scopel, anche in qualità di coordinatore provinciale di Forza Italia, sono riconosciuti dei punteggi in base ai parametri di altimetria e di pendenza, ma senza tenere conto della superfici effettivamente utilizzabili, bensì prendendo a riferimento i semplici dati catastali inseriti nel fascicolo aziendale delle ditte».
«È evidente», continua Scopel, «che questo dà origine a delle storture nella determinazione delle provvidenze, che vanno a premiare anche zone incolte o impraticabili, a discapito di un utilizzo più congruo e razionale delle risorse a favore di chi si impegna a coltivare o recuperare le aree, soprattutto in zona montana, dove gli appezzamenti sono di minore entità e più frazionati».

La questione non è solo di natura economica. «La filosofia del Psr», incalza Scopel, «è ispirata al sostegno dell’agricoltura anche quale strumento di manutenzione e salvaguardia dei territori nell’ottica di un loro sviluppo anche in ambito naturalistico e turistico, oltre che della mitigazione del rischio idraulico e geologico. Per fare questo è però necessario mettere a punto criteri che consentano di individuare in maniera coerente i terreni effettivamente coltivabili, evitando il rischio di disperdere le risorse a disposizione. Mi auguro che la Regione del Veneto si faccia parte attiva, per quanto di propria competenza, per portare eventualmente anche in sede europea le istanze dei nostri agricoltori, in particolare quelli della montagna bellunese. I nostri imprenditori agricoli, soprattutto quelli più giovani – che si affacciano con passione e competenza a un settore così strategico per il loro e il nostro futuro – si attendono politiche di sostegno mature e coerenti».

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