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giovedì 25 Aprile 2024,

Seicento firme a sostegno dell’Ideal Standard e dell’Acc

Nel primo pomeriggio di oggi sono state consegnate al presidente della Provincia con la richiesta di un forte coinvolgimento della Provincia stessa e la costituzione nel territorio bellunese di uno specifico tavolo delle crisi.

Nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 31 marzo, all’Ideal Standard di Trichiana i sindacati hanno consegnato al presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, seicento firme raccolte nello stabilimento della stessa Ideal Standard e in quello dell’Acc di Mel per chiedere un forte coinvolgimento della Provincia a sostegno delle richieste dei lavoratori di vedere assicurata l’attività nei prossimi anni e per domandare la costituzione di uno specifico tavolo delle crisi.

Da parte sua Padrin, dopo aver espresso la convinzione che si tratti di aziende che lavorano bene (confortato in questo giudizio anche dal giro conoscitivo che aveva appena compiuto all’interno della Ideal Standard), ha assicurato che la Provincia è al fianco dei lavoratori e che farà di tutto per favorire le soluzioni migliori, a partire dal farsi portavoce dell’attuale situazione di difficoltà, anche tramite l’istituzione di un tavolo provinciale.

Difficoltà che per quanto riguarda la Ideal Standard sono state ricordate da Deola della Cisl, da Casanova della Cgil e da Brunello della Uil. Casanova ha ricordato la mobilitazione che è stata portata avanti per scongiurare la possibile chiusura dello stabilimento di Trichiana, eventualità sempre negata dall’azienda ma di cui i sindacati hanno invece avuto la prova avendo visto uno studio che la prevedeva come una tra le possibili opzioni sul tappeto. La mobilitazione ha portato all’incontro di ieri al Ministero dello sviluppo economico in cui l’azienda ha ribadito che non chiuderà, ma senza convincere i sindacati che chiedono impegni chiari e precisi in materia. Impegni possibilmente scritti, sottolinea Deola. Vogliamo garanzie sulla continuità produttiva, ha detto Brunello, perché non basta che ci dicano che lo stabilimento non chiuderà o che il marchio Ceramica Dolomite non cesserà. Non è neppure sufficiente, ha specificato Da Riz della Rsu, che dicano che c’è mercato o che riempiano i magazzini, perché questo non dà reali garanzie sulla continuità dell’attività in loco.

Dopo aver ringraziato tutti coloro che si sono attivati a sostegno della causa dell’Ideal Standard (e dopo aver detto di attendere anche una visita del presidente della Regione Veneto), Casanova ha fatto presente l’importanza di mantenere aperto il dialogo. Per questo lo sguardo è ora puntato all’incontro che è stato fissato per il 15 aprile a Trichiana tra le segreterie nazionali dei sindacati, le Rsu e l’azienda e poi al successivo vertice previsto al Ministero dello sviluppo economico per il 22. La speranza è di riuscire finalmente ad ottenere un impegno chiaro per i prossimi anni perché – sottolineano ancora i sindacalisti – non è sufficiente sapere che per quest’anno c’è lavoro.

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