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venerdì 29 Marzo 2024,

Linee interrate, Vivaio Dolomiti: «Tutte le migliorie annunciate le dobbiamo al Comune di Limana»

«Dell'azione ha beneficiato anche il Comune capoluogo. Dispiace per Ponte nelle Alpi, il paese che rimarrà più devastato da questa razionalizzazione, ma contenti loro…».

Se son Rose fioriranno, commenta l’Associazione Vivaio Dolomiti che della lotta ai tralicci aveva fatto la sua prima bandiera. All’orizzonte si delinea una battaglia vinta, pare proprio così, con le prospettive di interramento dell’elettrodotto da Polpet a Vellai: ma Vivaio si fida fino a un certo punto. «Terna si è impegnata ad interrare le linee elettriche in Valbelluna, ma vogliamo vedere i documenti e i progetti. Questa storia in dieci anni, fra addendum C, progetti A e B, integrazioni spontanee, ministeri contrari, commissioni che si sostituiscono ai progettisti e mille bugie ha mostrato il lato peggiore delle progettazioni all’italiana. Vedremo cosa uscirà dal tavolo tecnico provinciale, ma carte alla mano».

Però un primo bilancio si può già tracciare e Vivaio Dolomiti sa bene a chi attribuire meriti e demeriti: «Tutte le migliorie annunciate le dobbiamo al Comune di Limana, che prima con l’amministrazione Favero e ora con l’amministrazione De Zanet non ha mai ceduto di un centimetro, dimostrando competenza e determinazione. Azione di cui ha beneficiato anche il Comune capoluogo».

Altri amministratori pubblici, invece, non hanno saputo opporsi, chiedere, impuntarsi: «Ci sarebbero ancora criticità nel progetto Rtn media valle del Piave, soprattutto a Ponte nelle Alpi e nella tratta fino a Perarolo», scrive Vivaio Dolomiti in una nota diffusa stamattina alla stampa, «ma qui gli amministratori si dicono felici e noi siamo orgogliosi di aver contribuito alla risoluzione di alcune problematiche esistenti su Castellavazzo, per le quali Terna ha progettato una variante all’intervento».

Finisce qui? Tuttaltro, secondo Vivaio. «Soluzioni migliori ci sarebbero per tutti, visto che ormai è dimostrato che si possono interrare le reti e che soprattutto sono performanti. Ci hanno creduto pochi amministratori nel Bellunese, malgrado questo abbiamo proseguito per la nostra strada e l’impossibile (di Terna) potrebbe diventare realtà. Dispiace per Ponte nelle Alpi, il paese che rimarrà più devastato da questa razionalizzazione, ma contenti loro…».

La vicenda del braccio di ferro con Terna ha scompaginato anche le aree politiche, in questi anni. «Limana ha creduto ai propri cittadini e sta per ottenere un risultato storico. Belluno, malgrado l’opposizione del sindaco, ne è stato costretto. Ricordiamo il ruolo determinante di alcuni esponenti di maggioranza a Palazzo Rosso, di tutte le minoranze di allora e la difficile scelta operata da Claudia Bettiol e Irma Visalli in contrapposizione con il loro stesso partito Pontalpino», riassume Vivaio. «Ora vediamo: come detto, se son Rose fioriranno. Altrimenti, come capitato in passato, qualcuno rimarrà solo con le spine».

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