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giovedì 28 Marzo 2024,

«Un passo dal cielo» e «Neve», Giusy Buscemi come attrice e come madre

Giusy Buscemi nell'intervista di Luigi Guglielmi.

Giusy Buscemi, tu che sei siciliana ti meriteresti la cittadinanza onoraria bellunese… saresti d’accordo?

«Ci sono tantissime cose meravigliose della provincia di Belluno. Ho avuto modo in questi ultimi mesi di essere più in Veneto che in Sicilia e quindi posso a tutti gli effetti dire che è stata veramente una seconda casa per me!».

E noi ne siamo contenti. Ma andiamo con ordine: tu sei stata Miss Italia nel 2012, poi da subito attrice soprattutto in tv, ti abbiamo visto recitare in “Don Matteo”, nel “Giovane Montalbano” e poi, per farla corta, in “Un passo dal cielo” che sta andando in onda tutti i giovedì su Rai1 in prima serata e che per questa sesta stagione è stato girato in provincia di Belluno, soprattutto a San Vito di Cadore. Tu sei Manuela, sei la sorella del commissario Vincenzo, un ruolo da protagonista. Com’è stare al centro della narrazione con cinque milioni di spettatori a puntata?

«Ma, guarda, per fortuna questa è una cosa che viene dopo… mentre giriamo non è che abbiamo cinque milioni di persone davanti a noi, forse a teatro questa sensazione si sente di più, dà adrenalina ed è più forte. Quando giriamo “Un passo dal cielo” sul set siamo una cinquantina di persone, che ci vediamo tutti i giorni, ci conosciamo benissimo. Certo sapere che il pubblico è così vasto è molto stimolante, io poi amo ascoltare sia i commenti positivi ma anche le critiche, per capire come ti puoi migliorare».

Clicca e guardal’intervista sul canale YouTube dell’Amico del Popolo.

Tante ore di riprese, l’estate scorsa a San Vito di Cadore. La serie in tv andrà avanti ancora per un bel po’. Stupisce che siate riusciti a realizzare tutto questo, tanto più in una situazione complicata, con il covid.

«È vero, devo dire che la produzione Lux Vide è stata una delle primissime a partire con “Un passo dal cielo”, subito dopo la prima ondata della pandemia. All’inizio eravamo un po’ intimoriti, dopo essere stati per mesi a casa, all’idea di ricominciare a lavorare con altre persone. Insomma un po’ ci spaventava. Però devo dire che sicuramente i luoghi ci hanno aiutato tanto, soprattutto il lavorare all’aperto, era una cosa che un po’ tutti sognavamo. E poi siamo stati molto tutelati, facevamo regolarmente i tamponi durante le riprese. C’è stato un grandissimo lavoro dietro, che però ci ha permesso, grazie a Dio, di ricominciare a lavorare».

Con la regia e la fotografia bellissima di “Un passo dal cielo” state restituendo del nostro territorio un’immagine veramente splendida.

«In realtà il paesaggio delle vostre zone parla da sé, poi è vero che sono importanti l’occhio del regista, la produzione, lo sguardo attraverso cui guardi le cose. Però lì ci sono talmente tanti posti stupendi che è veramente difficile farli… diventare brutti, quindi la natura diciamo che è la vera protagonista di questa serie ed è forse la cosa che più piace in assoluto al pubblico di tutta Italia, che guarda da casa».

Tantissimi vorranno salire alle Cinque Torri, dove hai recitato molte scene.

«Assolutamente sì, tocca organizzarsi con il turismo, ce n’è già tantissimo lì».

“Un passo dal cielo” lo avete girato l’estate scorsa ma tu poi in realtà sei tornata qui con la neve, protagonista anche di un altro progetto, il cortometraggio che si intitolerà appunto “Neve”, scritto e diretto dalla nostra amica e collaboratrice Alessia Buiatti.

«Sì, sono stata in Veneto d’estate e mi mancava l’inverno. Devo dire che aver avuto la possibilità di girare questo “corto” per me è stato proprio un grandissimo regalo, principalmente per la storia che abbiamo raccontato e che Alessia ha deciso di scrivere di raccontare. Poi, io avevo anche un grandissimo desiderio… lì in “Un passo dal cielo” sono una ragazza, però dopo la mia maternità – perché io ho due bimbi – avevo anche il desiderio grande di raccontare una Giusy più… donna, una Giusy madre. Sono stata subito felicissima di far parte di questo progetto».

Tu hai due bambini piccoli. Come fai a conciliare tutto, gli impegni di lavoro e il tuo ruolo di mamma, a cui so che tieni moltissimo.

«Allora… Come faccio?… È una battaglia che dura 24 ore su 24, non c’è un progetto preciso, una regola. Di volta in volta ci si organizza. Devo dire che se da una parte non ho la possibilità, purtroppo, di avere la mia famiglia con me perché i miei genitori e tutti stanno in Sicilia, dall’altra parte mi sento fortunata perché ho la possibilità di chiedere un aiuto a una baby-sitter o a una tata. È una grande cosa, che purtroppo non è sempre scontata in tutte le famiglie. Quando abbiamo girato “Un passo dal cielo” abbiamo affittato una casa a San Vito di Cadore, stavamo con i bimbi insieme. Essendo ancora piccoli e non avendo la scuola finora li ho sempre portati con me e spero di non trovarmi a fare lavori, diciamo, totalizzanti, ma semmai brevi e che mi permettano di fare entrambe le cose».

Sai, il nostro territorio bellissimo soffre di spopolamento e ha un tasso di natalità molto basso. Servono testimonianze come la tua, per incoraggiare, anche se è difficile la conciliazione dei tempi della famiglia e del lavoro…

«Guarda, ognuno ha la propria storia e quindi non possiamo mai entrare nelle storie degli altri. Però ho sempre pensato che ogni volta che cerco di pianificare o di stabilire già tutto prima, poi non si arriva mai da nessuna parte! Ci vuole un pizzico di… secondo me anche d’incoscienza, che ti permette però di fare un salto in alto e di arrivare lì dove non avevi immaginato. Io non avrei mai pensato di avere il primo figlio, appunto, a 25 anni e poi l’altro a 26 anni, però quando è arrivato il momento ho sentito talmente una… una chiamata, forse, che dire di no era “rispettabilissimo” ma sentivo che mi sarei perso tanto. E infatti, veramente, l’invito che faccio a tutte le mie amiche è di non preoccuparsi. Ma poi il lavoro… l’affitto… la casa da comprare… Perché a volte noi giustamente vogliamo prima organizzarci tutto e poi aprirci al resto».

Giusy, il tuo rapporto con il paesaggio, con l’ambiente: ne hai parlato come se avesse un ruolo di protagonista anche in “Un passo dal cielo”. E poi qui hai visto la neve, che riesce a trasfigurare il paesaggio e anche l’anima, no? Che è quello che succede dentro il film “Neve” che hai fatto con Alessia Buiatti, vero?

«Assolutamente sì. Sono proprio due sensazioni molto diverse, è come se la montagna con la neve… insomma, con la neve per me è stato un entrare ancora di più nella nell’intimo della persona, nell’intimo dell’essere umano. E questo è stato importantissimo per il “corto” che abbiamo girato, anche perché racconta della perdita di una madre, una cosa forte, è un cortometraggio che sottolinea tantissimo i sentimenti di questa madre e di questa figlia. Emma, a proposito, è stata una bravissima attrice. Ancora non ho visto il “corto”, però sono sicura che Alessia avrà fatto un grandissimo lavoro, lo vedevo già durante le riprese».

Luigi Guglielmi

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