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venerdì 17 Maggio 2024,

Belluno? Una provincia in bilico: da un lato, un nuovo inizio; dall’altro, il rischio di “sparire” nell’isolamento

Oggi alle 17 un webinar in diretta streaming organizzato da Confindustria Belluno Dolomiti. Relatore Gianmarco Ottaviano, professore ordinario di Economia all’Università Bocconi di Milano.

La nuova geografia economica genera una sfida sempre più competitiva non solo tra aziende, ma anche tra territori. E la provincia di Belluno si trova letteralmente in bilico: da un lato, la svolta che può segnare un nuovo inizio; dall’altro, il rischio di “sparire” nell’isolamento. «L’obiettivo di fondo è accrescere l’attrattività del nostro territorio, non solo per i turisti, ma anche per far arrivare qui, e poi trattenere, competenze e investimenti. Le nostre aziende hanno forti difficoltà», ha detto Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, che ieri, durante una conferenza stampa, ha presentato Gianmarco Ottaviano, professore ordinario di Economia all’Università Bocconi di Milano, e i temi che saranno affrontati oggi, mercoledì 19 maggio alle ore 17, durante il webinar in diretta streaming sulla pagina Facebook “Confindustria Belluno Dolomiti”.

«Competenze e innovazione tendono a concentrarsi nei grandi centri urbani», ha detto Ottaviano, una delle figure che ha ispirato il Digital Innovation Hub e l’arrivo della Luiss a Belluno. «Le conseguenze di questo fenomeno? La provincia di Belluno è marginale. Servono infrastrutture e sviluppo delle competenze, promozione e valorizzazione delle eccellenze ambientali e culturali». Temi e problemi noti, si sa. Ma che, di fatto, non sono ancora stati affrontati in modo decisivo. «Non basta un posto di lavoro ben retribuito, ci vogliono i talenti», ha proseguito Ottaviano. Così come le infrastrutture: «Senza queste ultime lo sviluppo non è possibile», ha rimarcato Berton. «Nel Pnr (Programma di ripresa e resilienza, il Recovery Plan) le priorità sono appunto infrastrutture, banda larga, cura del territorio». Il professore della Bocconi ha evidenziato che il Bellunese ha tutti i presupposti per essere un territorio dove si può lavorare bene e vivere ancora meglio. A una condizione: la qualità della vita deve diventare ancora più attrattiva: «Se il problema è attrarre talenti in provincia di Belluno, si può vedere cosa è stato fatto in altre realtà e “copiare” dagli esempi virtuosi», ha precisato. «Pensiamo a servizi sociali all’altezza delle giovani famiglie».

La pandemia costituirà uno spartiacque. «A fine emergenza il mondo non sarà più quello di prima», ha riflettuto Berton. «Dovremo affrontare le questioni della reperibilità delle materie prime, i costi. Anzi, questo è un problema a cui ci troviamo già di fronte, lo sento dalle voci degli stessi imprenditori. Lo smart working? È stato necessario in quest’anno di pandemia, ma può essere valorizzato per agevolare il lavoro femminile e stimolare la maternità, per dare una mano alle donne nei primi mesi, dopo che sono diventate mamme. C’è da lavorare sul Welfare sociale. Ma questi sono soltanti alcuni esempi: qui c’è tantissimo da fare, sono convinta che il nostro territorio sia ancora molto fertile e lo dobbiamo comunicare. Gli amministatori delegati delle grandi aziende lodano la provincia di Belluno, ma lamentano la carenza di infrastrutture. Temi annosi e mi rendo conto che è una follia stare ancora qui a parlarne, ma a noi bellunesi è purtroppo mancato un certo spessore a livello politico, è mancato il coraggio. Un territorio fertile non basta». Martina Reolon

1 commento

  • Leggo solo adesso la notizia di questo importante webinar organizzato da confindustria dolomiti. Pensavo di trovare più commenti, data l’importanza dell’argomento, che riguarda il futuro della nostra Provincia, e soprattutto dei nostri giovani. Mi dispiace di questa poca partecipazione!

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