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martedì 23 Aprile 2024,

Il Csi Belluno piange Attilio Moretti

Nell'immagine di Gianni Santomaso, la consegna del Discobolo d'Oro ad Attilio Moretti (a destra), il 14 ottobre 2010. Al centro l'ex arbitro internazionale Luigi Agnolin e a sinistra l'ex presidente del Csi Belluno Dario Dal Magro.

Il Centro sportivo italiano di Belluno piange Attilio Moretti portato via oggi da un infarto a 68 anni. Agordino, Attilio Moretti è stato una persona importante per il Csi provinciale: arbitro, designatore arbitrale, organizzatore, il suo impegno è stato a tutto campo (per anni si è speso tantissimo per il Torneo Agordino di calcio, facendolo crescere in maniera importante).

Il suo impegno nel 2010 gli meritò il Discobolo d’Oro (gli fu consegnato nella sua Agordo, alla presenza dell’ex arbitro internazionale Luigi Agnolin), riconoscimento istituito dal Consiglio nazionale del Centro sportivo italiano che rappresenta uno dei più alti attestati di stima per tutti coloro che nel corso degli anni hanno generosamente dedicato un’ampia parte della loro vita al Csi e ai suoi ideali, favorendone lo sviluppo e promuovendo la sua proposta sportivo-educativa.

«Persona disponibile, cortese, mai sopra le righe», lo ricordano Dario Dal Magro, Roberto De Barba e Francesco Zanin, ex presidenti del comitato Csi di Belluno che sul sicuro, competente e silenzioso servizio di Attilio hanno sempre potuto fare riferimento per la promozione dei valori più veri dello sport. «Attilio ha contribuito in modo sostanziale a sviluppare e a rendere sempre più umano lo sport e in particolare il calcio, in Agordino, con l’attività organizzativa del Torneo, sia in tutta la provincia, dove ha condotto sempre con sobrietà e con stile il suo servizio arbitrale. La scomparsa di Attilio lascia un grande vuoto nel nostro mondo dello sport di base. Il suo esempio è e sarà trainante per quanti ancora oggi credono che lo sport, quando è messo al servizio della società, sia un forte fattore di crescita individuale e collettiva».

Tutto il comitato Csi di Belluno si è stretto nel dolore e nella preghiera alla moglie Gemma e alla figlia Martina.

1 commento

  • A lui non interessava che qualcuno da tanto lontano vivesse l’annuncio del Suo lasciare il silenzio della Sua terra ma ora potrà prendere atto che la sua dedizione al mondo dello sport in vita accompagnato dal desiderio di far crescere gli adepti, mi raggiunge e Lui prende atto che il mio abbraccio lo gratifica per l’opera che si lascia alle spalle. L’Esempio di Attilio tale appare come il silenzio che accompagna la ricrescita dei Noschi distrutti nel 2018 nella sua Agordo

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