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sabato 20 Aprile 2024,

Acc, dal 24 giugno scatta la cassa. Intanto lunedì incontro con Zaia

Su quello che accadrà a luglio ci sono soltanto incertezze. Certo è invece che il tempo è scaduto e da Roma non sono ancora arrivate risposte.

I lavoratori dell’Acc di Mel lavoreranno fino al 23 di giugno, poi scatterà la cassa integrazione sino a fine mese. Su quello che accadrà a luglio ci sono soltanto incertezze. Certo è invece che il tempo è scaduto e da Roma non sono ancora arrivate risposte. «I lavoratori, il sindacato, i clienti e i fornitori hanno il diritto di sapere la posizione del governo», sottolinea Stefano Bona, segretario della Fiom Cgil Belluno. «Italcomp fu presentata ufficialmente e in pompa magna, poi solo opacità e silenzi allusivi. È indecente e la tesi del “lavorare in silenzio” è una sciocchezza indegna di un paese moderno e di un’economia aperta. Come può pensare il Mise che un operatore internazionale partecipi a una gara senza sapere le vere intenzioni del venditore (e il venditore di Acc è il governo?)».

Intanto lunedì 14 giugno ci sarà un incontro con il presidente del Veneto Luca Zaia. «Il Veneto ha il privilegio storico di possedere a pochi km di distanza due fabbriche di rilevanza strategica assoluta nello scacchiere europeo: la Electrolux di Susegana (frigoriferi) e la Acc di Mel (compressori), di fatto integrate tra loro», continua Bona. «E in Veneto è presente il maggior polo continentale della refrigerazione commerciale (Costan, Arneg, De Rigo, Aligroup, Rivacold ecc… ), che per crescere ancora e qualificarsi può puntare sui nuovi compressori a velocità variabile di Mel. Il Veneto deve agire con risolutezza per supportare, promuovere, coordinare e garantire questo formidabile asset per il suo futuro industriale. Lo chiederemo al presidente Zaia con energia, da sempre noi e tanti altri sosteniamo che è tempo di una seria e vigorosa politica industriale nazionale e regionale, della quale il polo del “freddo” è perno cruciale. Questa è la vera autonomia». All’incontro di lunedì seguirà un tavolo istituzionale, sempre in Regione, in programma il 22 giugno.

«Ieri nell’incontro tra le rsu, le organizzazioni sindacali e il commissario straordinario Maurizio Castro abbiamo avuto l’ennesima conferma come Acc sia ancora attestata saldamente in territorio positivo, con una vitalità industriale autentica e dispiegata, nei primi 5 mesi dell’anno», tiene a precisare, riportando i dati. «Produzione +26,2% sullo stesso periodo 2020 e +5,7% sul triennio 2018-20, vendite +40,6% sullo stesso periodo 2020 e +15,7% su 2018-20, fatturato +43,4% stesso periodo 2020 e +19,7% su 2018-20 e il prezzo medio di vendita unitario +2% stesso periodo 2020 e +3,3% sul triennio 2018-2020. Come non sostenere con orgoglio che la “Repubblica operaia di Mel” rappresenta un un’incredibile miracolo industriale? Non si è mai visto un’azienda dichiarata insolvente continuare a produrre per 18 mesi senza un centesimo di credito bancario o di altro supporto finanziario. È la prova che Acc, mal gestita dai fondi speculativi prima e dai cinesi poi, ha una struttura salda e sana e dunque un futuro vero in un quadro strategico dove una piattaforma europea è essenziale al mercato. La vicenda di Acc è ormai un simbolo etico e politico: sè incredibile che da oltre 6 mesi, da quando è noto che la Commissione europea non sia arbitro imparziale ma giochi a favore dell’Austria, il governo Italiano non abbia ancora messo a disposizione di Mel i pochi milioni che la legge prevede siano erogati a una impresa vigilata dallo stesso governo per consentirne la cessione».

Martina Reolon

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