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venerdì 19 Aprile 2024,

Cestaro: «Non abbassiamo la guardia su pascoli e malghe, serve un lavoro di squadra»

Letto sulla stampa locale del grido d'aiuto lanciato dal gestore di Malga Framont, la consigliera si è mossa in Regione con il collega Giovanni Puppato per capire lo stato delle cose.

La notizia è di qualche giorno fa: Giacomo Frigimelica, da 14 anni gestore di Malga Framont, ad Agordo, passerà l’ultima estate in quota con le sue vacche e le sue pecore. Poi abbandonerà quella che è una delle mete più amate dagli appassionati della natura, dell’arrampicata e di formaggi dal sapore unico. «Mi piange il cuore lasciare quello che per me è il più bel posto delle Dolomiti, ma è impossibile andare avanti», ha spiegato Frigimelica, allevatore a Bolzano Bellunese e padre di Giulia, presidente dei giovani di Confagricoltura Belluno, che fa pure l’allevatrice. «Paghiamo al Comune 10.700 euro di affitto per tre mesi, alle dieci di sera non c’è più energia elettrica e andiamo a candele perché ci hanno messo i pannelli con due kilowatt di energia e Avepa, l’agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura, ci ha ridotto di un terzo i contributi e da tre anni, inoltre, non vediamo un euro».

Sull’allevamento in quota e sull’attività delle malghe è intervenuto la consigliera della Lega Silvia Cestaro, firmataria della mozione sulle Plt – Pratiche locali tradizionali e impegnata a Palazzo Ferro Fini per la salvaguardia e la sostenibilità dell’agricoltura in montagna. «Non abbassiamo la guardia su pascoli e malghe, occorre che gli enti locali e la Regione lavorino insieme. Partiamo dalla mozione sulle Plt e dal rivedere i bandi di gestione emessi da Unioni montane e Comuni», ha evidenziato. Letto sulla stampa locale del grido d’aiuto lanciato dal gestore di Malga Framont, i consiglieri Cestaro e Giovanni Puppato si sono mossi in Regione per capire lo stato delle cose. «Ogni anno vengono destinati fondi importanti per gli allevatori e gli agricoltori», spiegano, «e l’attenzione è alta per chi lavora in quota. La Regione si sta muovendo su più fronti, tra i quali la rimappatura dei pascoli. Per quanto riguarda Malga Framont, Avepa interrogata su questo specifico caso ha prodotto i documenti che provano gli avvenuti pagamenti degli aiuti. Restano aspetti da migliorare, naturalmente, a partire dai bandi per la gestione delle malghe».

Serve allora un lavoro di squadra, propongono i due, per agevolare la categoria e favorire la cura dei pascoli. «Io credo sia doverosa una riflessione, da parte degli amministratori, sui valori dei bandi delle malghe», conclude Cestaro, «sui valori e sui criteri dei contratti. Oggi le ristrutturazioni sono spesso a carico degli affittuari, ma per avviare dei lavori ci vuole la certezza di poter restare nell’immobil e per un certo periodo, di modo che ne valga la pena insomma. Ecco, io credo che una riflessione comune valga la pena farla. Noi, in Regione, stiamo portando avanti la mozione sulle Plt perchè vengano riconosciuti i contributi anche ai pascoli sotto chioma».

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