Dall’Inghilterra, dove all’inizio dell’anno cominciò la diffusione della “variante inglese” (appunto) che ora è prevalente in Italia, arrivano notizie poco incoraggianti (CLICCA QUI per guardare e commentare la Rassegna su FACEBOOK): là è già prevalente la “variante indiana” o “variante delta”, più contagiosa e probabilmente più aggressiva. In Italia ci sono già casi accertati di “variante delta” e si teme che possa andare a finire come con l’inglese: che diventi prevalente, magari tra qualche mese, com’è già successo. La domanda allora si sposta sui vaccini: quanto proteggono? Adesso c’è uno studio della rivista Lancet che fornisce qualche numero, la protezione di AstraZeneca si abbassa dal 73% al 60%, quella di Pfizer da 92% a 79%, sono sempre protezioni buone ma più limitate e soprattutto ci vuole almeno un mese dalla prima somministrazione perché il vaccino sia protettivo. Ecco perché l’Ulss 1 Dolomiti cerca in tutti i modi di convincere i molti Over 60 che ancora non sono vaccinati. Sono a rischio, se si ammalassero conteremmo sicuramente altri morti.
Cambiando argomento, ancora Acc: pubblicato su tre quotidiani l’avviso di vendita, ma i lavoratori non sono molto tranquilli per il vincolo di soli due anni che impegnerà l’acquirente a non rivendere. Incertezza, insomma, mentre il colloquio con Luca Zaia ha infuso ottimismo.
Questo e altro nella Rassegna stampa di RadioPiave InBlu di oggi, condotta da Luigi Guglielmi.
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