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venerdì 29 Marzo 2024,

Tre assalti dei lupi in Alpago, sbranate 20 pecore

A essere colpiti gli allevatori Alessandro e Sebastiano Fullin, già danneggiati in passato dalle predazioni.

Il lupo torna all’assalto in Alpago: negli ultimi dieci giorni sbranate 20 pecore degli allevatori Alessandro e Sebastiano Fullin, già colpiti in passato dalle predazioni. «Hanno ucciso 5 pecore di mio figlio Sebastiano lunedì mattina e il resto a me, tra pecore e agnellini, in altri due assalti», dice Alessandro Fullin, allevatore di Confagricoltura Belluno. «Ma Sebastiano era già stato colpito in aprile, senza contare che l’anno scorso abbiamo subito 15 predazioni. Di 600 pecore che avevamo, ne saranno rimaste 550. Siamo sfiniti fisicamente. A parte la tensione nervosa, che ci distrugge, e la paura, lavoriamo tre ore in più ogni giorno per il lupo perché abbiamo da gestire cento chilometri di recinzioni fisse durante il giorno, che servono per far mangiare le pecore, e in più le reti con corrente elettrica dove la notte chiudiamo i branchi a rischio. E la sera che non ce la facciamo a chiudere tutto il lupo è lì in agguato e fa strage di bestie».

Fullin sperava che la Regione gli mandasse un uomo in più per chiudere le greggi durante la notte, ma non è arrivato. «Non ce la facciamo più, camminiamo 70 chilometri al giorno per fare tutto, ma siamo stremati», spiega. «Noi garantiamo la biodiversità con la pecora Alpagota, ma non possiamo più farcela se ci sono i lupi, che ogni anno aumentano sempre di più. Siamo convinti che vada preservato il branco di lupi presente in Cansiglio, perché siamo per la biodiversità, ma i lupi in dispersione presenti in Alpago che stanno massacrando le greggi e gli allevamenti vanno uccisi o prelevati. Perché il nostro gregge in Cansiglio non viene mai attaccato? Perché la coppia Alfa che guida il branco in quell’area ha delle regole e non attacca, mentre i lupi in dispersione sono terrorizzati perché temono di morire di fame e riprodursi e attaccano tutto e tutti».

Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno, è sconsolato: «La convivenza tra allevatori e lupo non è possibile, lo diciamo da anni. Purtroppo non è un problema solo nazionale, ma europeo, sorto da quando è stato varato il progetto Life Wolfalps per la conservazione della popolazione di lupo nell’ecosistema alpino. Si vuole che i lupi vivano assieme agli uomini nella natura, come accadeva secoli fa, ma non hanno pensato alla tutela dei territori e delle attività economiche. Non si sono resi conto che in questo modo tutte le attività di alpeggio e allevamento verranno abbandonate. Ma se la politica europea è questo che vuole, abbandoneremo le stalle in provincia di Belluno e ci dedicheremo ad altro. Come organizzazione chiederemo però i risarcimenti per la chiusura delle nostre attività e per tutti gli investimenti fatti in questi anni».

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