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venerdì 26 Aprile 2024,

La Provincia di Belluno al cinquantesino della fondazione di Vajont

Il presidente Roberto Padrin: «Uniti nel dolore, ma anche nella solidarietà».

«La memoria della tragedia del 9 ottobre 1963 è ancora viva e unisce le nostre comunità. Ma il legame più forte è quello della solidarietà, che ha caratterizzato l’indomani del disastro e continua a dare speranza anche oggi, di fronte al Covid». Lo ha detto il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, intervenuto nella mattinata di oggi, sabato 10 luglio, a Vajont (Pordenone), in occasione del cinquantesimo anniversario di fondazione della cittadina, nata all’indomani della tragedia che ha distrutto Longarone, Erto e Casso. Erano presenti anche il sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini, la sindaca di Vajont, Lavinia Corona, il deputato bellunese Roger De Menech (in qualità di vice presidente della Commissione Difesa alla Camera) e la sottosegretaria alla Transizione ecologica, Vannia Gava.

A Vajont, comunità sorta per ospitare i sopravvissuti di Erto e Casso (al pari di Nuova Erto, quartiere di Ponte nelle Alpi), è stata intitolata una piazza alla Brigata Alpina Julia, che poche ore dopo la tragedia del 9 ottobre ha attivato i soccorsi con gli Alpini.

«Proprio gli Alpini sono uno dei fili conduttori della generosità e dell’impegno disinteressato, oggi come allora, attivi sempre per dare una mano nel momento del bisogno», ha detto il sindaco di Ponte nelle Alpi. «Il ricordo della tragedia, 50 anni dopo la nascita di Vajont, è anche il modo per osservare la rinascita di una comunità. Rinascita a cui aspiriamo anche oggi, dopo la crisi seminata dalla pandemia. E il modo per rinascere è sempre lo stesso: il gioco di squadra e la solidarietà».

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