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giovedì 28 Marzo 2024,

Acc, ancora silenzio dal Mise. Fiom: «L’ultima convocazione risale al 23 aprile»

D'altro canto il sindacato esprime «vivo compiacimento per la convocazione del tavolo Ideal il prossimo 3 agosto per trovare una soluzione a quella vertenza che coinvolge oltre 400 lavoratori della Valbelluna».

L’ultimo tavolo ministeriale su Acc risale al 23 aprile: a quando una nuova convocazione? I sindacati denunciano da tempo il silenzio del Mise e ora la Fiom di Belluno “sbotta”: «Se la Repubblica operaia di Mel continua, contro ogni legge economica, a restare viva producendo e consegnando ottimi compressori (sia pur riducendo del 50% il suo potenziale di vendita), questo non può diventare un alibi per il Mise e per il suo titolare», scrive in una nota. Insomma, se da una parte la Fiom esprime «vivo compiacimento per la convocazione del tavolo Ideal il prossimo 3 agosto per trovare una soluzione a quella vertenza che coinvolge oltre 400 lavoratori della Valbelluna», non può però tacere «sulla perdurante assenza della convocazione del tavolo Acc. L’ultima risale allo scorso 23 aprile».

Allora, ricorda il sindacato, «non fu prodotto nemmeno un verbale per le “incomprensioni” tra il ministro Giancarlo Giorgetti e la sua vice Alessandra Todde, ma i problemi restano drammaticamente aperti. E non parliamo di Italcomp – anche se una spiegazione meno sommaria e liquidatoria sull’abbandono del progetto, che era stato conclamato ai mercati internazionali, sarebbe doveroso – ma proprio di Acc: dei finanziamenti promessi sull’art.37 non si sa nulla, così come non si capisce come effettivamente funzioni il fondo che li dovrebbe erogare né quali criteri adotti per la selezione delle imprese da supportare e quali condizioni pratichi (tassi, rimborsabilità, garanzie). Tutto questo è ancor più paradossale a gara in corso».

La Fiom pone una domanda provocatoria e non lascia spazio a mezzi termini: «Il Mise vuole vendere agli investitori un’azienda morta o moribonda oppure un’azienda che compete sui mercati con efficacia?». La sola buona notizia viene dal Ministero del Lavoro che ha approvato in tempi record la cassa integrazione straordinaria, «ma paradossalmente sembra significare che il governo Draghi sa fare “assistenza” ed è invece digiuno di “politica industriale”. Sinceramente ci aspettavamo il contrario. E, in estrema franchezza, diciamo al viceministro Todde, che oggi rilascia un’ampia intervista sulle crisi: non è che al Mise si privilegiano, in termini di ascolto e sostegno, le imprese “mascalzone” ,che si fanno beffe delle regole e dei principi di buone relazioni industriali e istituzionali, mentre si trascurano e maltrattano quelle come Acc, che sono modello di relazioni partecipative e responsabili?».

L’ultimo passaggio riguarda la Regione: «Il Veneto è il suo presidente, che tanto si è speso per la vertenza Acc, deve difendere la sua eccellenza nella gestione dei tavoli di crisi. Le aziende venete non possono finire nel dimenticatoio non appena le loro complesse situazioni approdano al Mise. Questo è un affronto insopportabile».

Martina Reolon

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