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martedì 16 Aprile 2024,

Sedi di impresa, cresciute di 92 unità nella prima metà del 2021

I recenti dati sulla demografia d’impresa, aggiornati al 30 giugno 2021, evidenziano una ripartenza dell’attività imprenditoriale nel corso del secondo trimestre dell’anno, in particolare nel settore delle costruzioni e nel comparto dei servizi alle imprese.

I recenti dati sulla demografia d’impresa, aggiornati al 30 giugno 2021, evidenziano una ripartenza dell’attività imprenditoriale nel corso del secondo trimestre dell’anno. Lo sottolinea l’Ufficio studi e statistica della Camera di commercio Treviso-Belluno facendo presente che in provincia di Belluno la consistenza delle sedi d’impresa, alla fine del primo semestre 2021, risulta pari a 13.840 unità, in crescita di 92 unità rispetto allo stock di fine anno 2020, dopo le perdite dei primi sei mesi dello scorso anno (-165 unità). Le unità locali dipendenti sono invece 4.388 (+25 rispetto a dicembre 2020). Le imprese artigiane, pari a 4.704 unità, rappresentano il 34,0% del totale complessivo e risultano stazionarie rispetto allo stock di fine anno (+2).

I settori che registrano le maggiori crescite rispetto allo stock del 31.12.2020 sono quelli delle costruzioni e il comparto dei servizi alle imprese. Il settore delle costruzioni ha guadagnato 26 sedi d’impresa, di cui 17 imprese artigiane, quando risultava in diminuzione nello stesso periodo di un anno fa (-31); è invece stazionario per le unità locali.
Il comparto dei servizi alle imprese cresce di 54 sedi d’impresa e di 25 filiali dipendenti rispetto a dicembre 2020, in netta accelerazione rispetto ai risultati dell’anno scorso (rispettivamente +6 e +9), grazie all’apporto positivo di tutti i settori, ma in particolare delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+21) e delle attività di noleggio e servizi alle imprese (+12).

Alla crescita delle sedi d’impresa contribuiscono, anche se in misura inferiore, i seguenti settori:

  • l’agricoltura (+14) che un anno fa perdeva invece -9 sedi sempre su base semestrale;
  • il commercio (+11), in netta controtendenza rispetto all’anno precedente (-70), continua ad evidenziare la maggiore sofferenza per la tipologia all’ingrosso (-9) rispetto al commercio al dettaglio che invece cresce (+19) dopo le perdite di giugno 2020 (-53);
  • l’alloggio e ristorazione (+6), dopo la flessione registrata nello stesso periodo di un anno fa (-28) guadagna 5 sedi per l’alloggio e 1 sede per la ristorazione.

La contrazione più importante per le sedi d’impresa è accusata dal manifatturiero (-18) anche se attenuata rispetto alla corrispondente di giugno 2020 (-27). È il comparto, tra l’altro, con la perdita più importante in termini di imprese artigiane (-20) e risulta in lieve diminuzione anche per le filiali dipendenti. Soffrono di più il legno-arredo e la metalmeccanica, mentre risultano in crescita l’alimentare e il sistema moda.

Le attività dei servizi alle persone, che risultano sostanzialmente stazionarie (-4), evidenziano invece una sofferenza delle altre attività dei servizi, che ricomprendono parrucchieri ed estetisti, e perdono 9 sedi d’impresa rispetto a dicembre 2020, tutte del comparto artigiano.

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