Incrociamo le dita, può essere che siano solo “assestamenti”, ma ci sono buone notizie sul fronte dell’epidemia. L’incidenza su base settimanale dei nuovi casi di coronavirus in provincia di Belluno ha smesso di crescere, risulta anzi in leggero regresso e oggi, lunedì 26 luglio, segna il valore di 39 (sabato era 43, domenica 42). Anche il Veneto – l’ombra verde nel grafico – sembra aver rallentato l’impennata con un incremento di incidenza meno marcato, oggi 82 (ieri 79, l’altroieri 76); tuttavia l’indicatore dei contagi nella nostra regione è ancora in crescita e si mantiene ampiamente sopra la “soglia di incidenza 50”, che in passato avrebbe determinato il passaggio alla Zona Gialla. Dato che non sono state introdotte nuove restrizioni di contenimento, si può prudentemente pensare che il virus stia incontrando la “barriera” dei numerosi vaccinati, soprattutto in provincia di Belluno (forse per ragioni legate alla strutturazione delle classi d’età), e che ciò sia la causa del “rallentamento”. D’altra parte, dopo settimane di forte incremento del numero assoluto di casi in Italia, per la prima volta si verifica un significativo arretramento anche su questo fronte.
Si avvicina, intanto, il 6 agosto che imporrà l’esibizione del certificato di vaccinazione («Certificazione verde», «Green pass») per l’accesso a una serie di luoghi in cui è normale l’assembramento: la decisione del governo ha già spinto molte persone indecise a prenotare la vaccinazione.
Il calcolo del grafico dell’Amico del Popolo viene eseguito sulla base dei dati contenuti nel report quotidiano delle ore 8 diffuso da Azienda Zero, non consolidati. L’incidenza rapporta i nuovi casi testati di sars-cov-2 nell’arco di una settimana su 100 mila abitanti.
Luigi Guglielmi
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