Belluno °C

martedì 16 Aprile 2024,

Nasce l’ecomuseo della Valle del Biois

Metterà “in rete” il patrimonio naturale e culturale di un'intera valle, per preservarlo e valorizzarlo coinvolgendo i cittadini che lo abitano.

La Valle del Bióis (comuni di Falcade, Canale d’Agordo e Vallada) ha deciso di unire le forze per valorizzare il suo patrimonio naturale e culturale. Per questo, giovedì 29 luglio alle 20.45 nella Sala degli emigranti in via Lotta a Canale d’Agordo presenterà il suo ecomuseo.

L’iniziativa vede il sostegno delle tre amministrazioni comunali, del Museo Albino Luciani e delle Pro loco di Caviola, Canale e Vallada, nata dall’incontro tra Loris Serafini e Roberta Marcolongo.

«L’ecomuseo», spiega Roberta Marcolongo, «è una realtà diffusa sul territorio fatta di beni materiali e immateriali, di cui la comunità (associazione, gruppo volontario, semplici cittadini, ecc.) si prende cura per poterla poi raccontare e tramandare. Se un museo “classico” è un luogo chiuso che raccoglie reperti riguardanti una determinata tematica, l’ecomuseo è invece uno spazio aperto che custodisce il patrimonio generale di una comunità, la quale lo preserva prima di tutto per sé e quindi anche per possibili visitatori».

Dal dialogo con le persone che vivono in Valle del Bióis emerge la loro necessità di “raccontare” agli altri quanto la montagna sia intrisa di energia, storia e meraviglia: quasi una sorta di cura verso l’identità locale, un estremo tentativo di non voler smarrire quanto gli avi fecero in questi monti il cui abbandono, oggi, sembra preludere anche la fine delle persone.

In Valle del Bióis sono tanti i siti che appartengono a vari ambiti socio-culturali (storico, artistico, religioso, economico, ecc.) i quali a volte finiscono per sovrapporsi. E sono ancora tante le persone che curano tali patrimoni della comunità sfalciando un prato, pulendo un sentiero, aprendo un piccolo museo, illustrando le opere d’arte o la storia di una chiesa.

«L’idea che abbiamo condiviso», dice Loris Serafini, «è stata quella di far interagire le diverse particolarità identitarie (musei, siti, luoghi, ecc.) al fine di unire le forze e di far scaturire nuovi stimoli che portino la comunità a prendersi cura del territorio e a valorizzarne le peculiarità anche a scopo turistico. Abbiamo pensato che fosse opportuno “abbracciare” un’area che andasse oltre i perimetri comunali, in quanto il territorio con il suo paesaggio, le sue peculiarità dinamiche antropiche e la sua storia, presenta caratteri omogenei e identitari in tutta la Valle del Bióis».

La richiesta di inserire l’ecomuseo della valle nell’albo regionale è stata già inoltrata alla Regione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d