«La laminazione dei laghi bellunesi – in particolare Santa Croce e Centro Cadore – è utile per la sicurezza idraulica, ma viste le valenze economiche e sociali dei bacini, si potrebbe pensare a una gestione diversa: non più statica, bensì dinamica». A lanciare l’idea è il consigliere provinciale con delega a Protezione Civile e difesa del suolo.
La proposta è quella di non fissare a priori i tempi e le modalità di svuotamento del lago – come avviene oggi – bensì di tararle in base alle condizioni meteo e di portata dei fiumi. Una proposta già condivisa preliminarmente con Enel nel mese di luglio, nell’occasione dell’incontro a Roma tra la Provincia e i vertici dell’azienda elettrica nazionale.
«I laghi sono una grande risorsa del nostro territorio», sottolinea il consigliere provinciale. «Per il turismo, per la pesca sportiva, per l’agricoltura, per l’energia idroelettrica e anche in funzione di bacini antincendio e per la laminazione delle portate d’acqua, come abbiamo visto nell’occasione di Vaia. La gestione ottimale dei laghi dipende dalla composizione di tutti questi valori. Ecco perché siamo disponibili a un lavoro di squadra con gli enti preposti. Lavoro di squadra che anzi auspichiamo, nell’interesse del territorio bellunese e delle sue comunità. Quello che serve in questo momento è mettere a frutto quel genere di competenze tecniche anche nella pratica di svuotamento dei laghi».
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