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venerdì 29 Marzo 2024,

Con Italia Nostra a Ornella e a Casa de Mezzan

Due proposte bellunesi per le Giornate Europee del Patrimonio.

Anche quest’anno la Sezione di Belluno di Italia Nostra aderisce alle Gep, Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa con due uscite nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 settembre.

Sabato 25 settembre è organizzato l’incontro con la “vicinia” di Ornella, in Comune di Livinallongo del Col di Lana, visita guidata tra i borghi percorrendo facili sentieri. L’evento valorizza sia un bene culturale immateriale (l’Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan, la realtà culturale locale che cura e valorizza il mondo della civiltà ladina), sia un bene materiale e fisico (la conca di Ornella, fatta di paesaggio, architettura, tradizioni…). Le vicinie sono aggregazioni di insediamenti abitati che risalgono almeno all’anno 1000 con la finalità di gestire i beni collettivi quali boschi, pascoli, prati, viabilità. Nei secoli hanno subito modifiche varie, ma tuttora sussistono pur con finalità “rivisitate” dalla storia e dagli eventi: oggi il Comune di Livinallongo è ancora suddiviso in 18 vicinie che ne hanno definito l’identità paesaggistica, architettonica e relazionale. L’itinerario proposto vuole far conoscere questa complessa ma unitaria realtà non solo con un percorso (circa 5 Km, andata e ritorno, con un dislivello totale di circa 300 m.) che attraversa le diverse borgate spiegato e accompagnato da guide competenti sia dal punto di vista geografico, storico, artistico, naturalistico, ma anche con l’incontro con la gente “fodom” (il nome locale degli abitanti) che racconta la sua vita, mostra i suoi orti, i suoi rustici, le testimonianze della sua storia, nonché alcune “eccellenze” tipiche della sua cucina. Ne esce un’esperienza anche di valore educativo e formativo nei confronti della montagna vissuta ed abitata per secoli: un territorio verticale, affascinante e grandioso, ma spesso avaro di risorse e lontanissimo dai centri cittadini.

Domenica 26 settembre l’attenzione si sposta su Feltre, alla scoperta di Casa de Mezzan. Edificata immediatamente dopo l’incendio di Feltre (1510) dai fratelli Nicolò e Gerolamo de Mezzan su resti precedenti e inglobando le mura a nord della cittadella, l’edificio passò poi per eredità ai figli di Nicolò (testamento del 1543 redatto nel convento di Santa Maria degli Angeli dove venne in seguito sepolto). Sempre abitata dalla famiglia de’ Mezzan viene donata dallo zio materno Giangaleazzo Zugni Tauro de’ Mezzan alla nipote Giuditta Guiotto e a suo marito Gabriele Turrin che attualmente ci vivono. La casa è separata da un muro e da una corte interna dalla strada (via Paradiso) e faceva parte del sistema di difesa a nord del castello dei vescovi conti. Ha una forma allungata, un imponente porticato e un oratorio aperto anche all’esterno dedicato a San Gaetano Thiene. Durante i lavori di ristrutturazione nel 1990 sono emersi affreschi dei quali nessuno aveva memoria. Si tratta di dipinti risalenti a due periodi diversi del secolo XVI. Un ciclo risalente all’inizio del secondo decennio del ‘500 è attribuito al pittore Luzzo – Morto da Feltre e illustra temi religiosi e pagani. Interessanti sono i quadri di grottesche dipinte nel talamo, perché Morto da Feltre, come ha scritto lo storico dell’arte Giorgio Vasari che gli ha dedicato una biografia nelle sue «Vite …», fu il primo artista a “rifare” le forme e lo stile delle grottesche. Infatti, con tale nome erano chiamati gli affreschi di Fabullo nella Domus Aurea. L’altro ciclo (1571) è di Pietro Marescalchi e rappresenta una serie di erme e telamoni che fingono la scenografia di un giardino chiuso. La visita al palazzo de Mezzan sarà guidata dai padroni di casa.

Per partecipare ai due eventi è obbligatoria la prenotazione entro giovedì 23 settembre, via mail: belluno@italianostra.org, oppure via WhatsApp o sms al 329 3828904.

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