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mercoledì 24 Aprile 2024,

A Pieve il centro diurno è “green”. All’insegna dell’inclusione

In primavera, in piena pandemia, gli operatori hanno dato vita a un laboratorio di giardinaggio e di coltivazione di piante per incrementare il senso di autoefficacia, l’autonomia e il benessere bio-psico-sociale degli ospiti.

Orto, fiori e angolo verde a cura degli ospiti del Centro diurno per persone con disabilità di Pieve di Cadore: l’inclusione si fa “green” e coinvolge l’intero paese. Con un insegnamento: l’attenzione e la cura della piccole cose riconsegna valore a ciò che viviamo ogni giorno, con la semplicità propria della gente di montagna. «Ci piace raccontare la nostra esperienza attraverso l’evocazione di alcuni istanti», raccontano dal Centro. «Lo sguardo soddisfatto di M. che ha scovato una fragola rossa tra le foglie, la risata divertita di C. che adora annusare le varie piantine aromatiche, lo sguardo curioso di S. D.e M. in attesa di assaggiare la tisana fatta con la menta appena raccolta, le gocce di sudore di G. che con impegno zappa e rizappa la terra della sua aiuola facendo attenzione a non rovinare le piantine nate da vecchie patate trovate in dispensa, che ci hanno riservato la sorpresa di essersi rinnovate a nuova vita. La concentrazione di M. che con cura e precisione colora le immagini della calendula, trasformata, quasi a licenza poetica, in fiori multicolore, la galanteria di L. che raccoglie dei fiori per donarli a una bella ragazza, i simpatici pasticci di M. che poco democraticamente annaffia più che generosamente solo alcuni fiori a discapito di altri. Dettagli, solo apparentemente insignificanti, ma per noi importanti perché è l’attenzione alle piccole cose, agli aspetti più semplici che riconsegna valore a ciò che viviamo ogni giorno».

In primavera, in piena pandemia, gli operatori del Centro diurno di Pieve di Cadore hanno dato vita a un laboratorio di giardinaggio e di coltivazione di piante per incrementare il senso di autoefficacia, l’autonomia e il benessere bio-psico-sociale degli ospiti che frequentano il servizio che, in ottemperanza alle regole Covid, erano stati distribuiti in nuclei distinti ma con composizione eterogena.

Il risultato è un progetto che, come i semi coltivati, ha fatto crescere le abilità e il benessere degli utenti ed è stato esempio di vera inclusione nel territorio: sono stati coinvolti Comune, enti privati, servizi, associazioni, in particolare l’associazione dei familiari “Noi per Loro”, che ha contribuito all’acquisto di terra, sementi, piante e materiali e al dono dei fiori.

Il gruppo “Coltiv-abili”, composto da 15 utenti, ha realizzato dei giardini pensili con ortaggi ed erbe aromatiche negli spazi del centro diurno, in quelli della rsa Marmarole e di alcune attività economiche nei pressi. Oltre al risultato estetico, molta è stata la soddisfazione per il raccolto degli ortaggi e delle erbe aromatiche, con cui sono stati realizzati anche dei sacchettini profumati. Un altro gruppo, composto da 9 utenti, si è dedicato alla pittura con l’abbellimento del giardino con murales e la realizzazione di vasi colorati. Infine, un terzo gruppo di altre 9 persone si è dedicato alla coltivazione vera e propria dell’angolo di giardino.
Sono stati seminati: insalata, erba cipollina e trapiantate alcune piantine di basilico, di fragole e di altro ancora.

E’ stato importante e gratificante per tutti i partecipanti veder crescere a poco a poco qualcosa dalla terra, sperimentare la manualità e la delicatezza necessaria nel trapiantare una piccola pianta, vederne la trasformazione e comprendere la necessità di cura e attenuazione costante che ogni pianta richiede e constatare nel tempo il risultato del proprio impegno.

1 commento

  • il seme: un piccolo granello che dà cibo, vita, allegria, speranza, non sempre cresce come vorremmo, ma è vivo.
    bravi a tutti

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