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venerdì 19 Aprile 2024,

Artigianato, promuovere la previdenza complementare

L’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, ne ha parlato con il nuovo presidente della CNA del Veneto, il bellunese Moreno De Col, e con il direttore Matteo Ribon (nella foto).

L’assessore regionale al Lavoro del Veneto, Elena Donazzan, ha incontrato oggi, martedì 12 ottobre, a Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta regionale, il nuovo presidente della CNA del Veneto, il bellunese Moreno De Col, e il direttore Matteo Ribon. L’incontro è stato l’occasione per fare un punto sui principali obiettivi di mandato, approfondendo la collaborazione che lega la rappresentanza datoriale con le istituzioni regionali per quanto concerne, in particolare, gli aspetti occupazionali e formativi.

Molti i temi trattati nel corso della visita, dal ruolo della bilateralità in favore dell’apprendistato alla promozione di iniziative di welfare e del potenziamento della previdenza complementare, obiettivo da tempo annoverato tra le priorità dell’assessorato al lavoro.

«Ho condiviso con il neo-presidente De Col – dichiara l’assessore a margine dell’incontro – la necessità di promuovere una crescente cultura della previdenza complementare, in particolare all’interno del mondo dell’artigianato, un settore assolutamente rilevante per la Regione, sia in termini di occupazione che di ricchezza generata».

Prova ne è che oggi la giunta regionale ha approvato la delibera che dà il via libera alla formazione dei maestri artigiani e delle botteghe scuola dove consolidare le basi dell’artigianato che guarda al futuro con le radici ben salde nella tradizione, spesso tradizione di arte e maestria.

«L’artigianato è un settore vitale e fondamentale, al centro anche delle politiche occupazionali e formative della Regione», ha precisato Donazzanan. «Oltre a consolidare il settore a partire dai suoi punti di forza territoriali, per quanto riguarda i temi legati al welfare e alla previdenza complementare dovremo misurarci da qui ai prossimi anni per favorire l’accesso delle nostre imprese al quella che possiamo definire ‘buona’ finanza. Lo potremo fare anche attingendo alle risorse accantonate in termini di risparmio che, in tal modo, potrebbero tornare sul territorio regionale, attivando un circolo virtuoso e producendo effetti positivi per l’intera collettività».

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